Lavoro, saldatori e fabbri tra gli "introvabili": gli architetti i più richiesti tra i laureati
Le imprese hanno in programma massicci pacchetti di assunzioni per gennaio, almeno facendo il paragone con l'anno scorso. Le entrate previste nel privato infatti sfiorano il mezzo milione con un aumento del 4,5% su base annua. A fare gola alle aziende in questo mese sono soprattutto i laureati, con un'impennata delle richieste per architetti. Segue chi esce dalle facoltà di economia e ingegneria. Ma ci sono alcuni profili che non riescono più a soddisfare la domanda. E per quanto possa sembrare strano, nell'era digitale gli 'introvabili' sono fabbri e saldatori. L'ultimo bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal conferma comunque il buono stato di salute del mercato del lavoro. Nel dettaglio, le imprese sarebbero pronte questo mese ad accogliere 461 mila nuove leve nei loro ranghi, 20 mila in più rispetto a gennaio del 2019. La stragrande maggioranza delle entrate aggiuntive sarebbe poi riservata a personale altamente qualificato, in possesso di un titolo di studio universitario. I desiderata per gli architetti salgono così del 45,2% in un anno, per chi esce da economia del 33,6% e per gli ingegneri civile e ambientali del 29%). Guardando da dove arriva la domanda emerge come a trainare siano il commercio, il turismo e i servizi informatici e di telecomunicazione (+16,3%). Ma, ed è una novità, nel Report si sottolinea anche il segnale di crescita che viene dalle costruzioni, "legato probabilmente - viene spiegato - sia ad una accelerazione degli investimenti urbani e in infrastrutture, sia al mercato delle ristrutturazioni edilizie". Mercato che dovrebbe beneficiare anche delle misure inserite in manovra, a partire dal bonus facciate. Scende invece il numero delle assunzioni programmate nei comparti della chimica e della farmaceutica. Ma non è detto che tutte le entrate messe in conto poi si realizzino visto che per alcuni mestieri è diventato impossibile rintracciare del personale. In generale con lo scoccare del 2020 per le imprese cresce la difficoltà di trovare i lavoratori adatti al loro caso. L'indicatore complessivo che misura il mancato incontro tra domanda e offerta infatti passa dal 31% al 33%. E la ricerca appare ancora più complicata per alcuni operai specializzati (la difficoltà per i saldatori e i fonditori supera il 63%) e per i tecnici in campo ingegneristico (58,4%). Tra gli operai specializzati le difficoltà di reperimento superano il 60% anche per i fabbri e i costruttori di utensili. E' invece relativamente facile trovare impiegati addetti alla segreteria e all'accoglienza con difficoltà largamente inferiore al 20%.