Manca poco al pagamento del reddito di cittadinanza per il mese di febbraio ma non tutti lo riceveranno. Infatti, coloro che hanno fatto domanda in queste mese o quelli che ancora non hanno aggiornato l'Isee dovranno attendere ancora prima che venga accreditata la somma del beneficio. Di solito il reddito di cittadinanza viene pagato sempre a partire dal 27 del mese e sempre e non oltre l’ultimo giorno del mese (in questo caso il 29 febbraio). Il sistema prevede che l'Inps invii le disposizioni di pagamento a Poste italiane che si occupa concretamente di effettuare il pagamento ricaricando la carta. Per quanto riguarda chi ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza a febbraio, il pagamento arriverà a marzo perché prima l'Inps deve verificare la regolarità della domanda e della documentazione presentata. L'accredito dovrebbe arrivare entro il 15 marzo. Chi, invece, non ha aggiornato l'Isee entro il 31 gennaio vedrà il pagamento sospeso: l'Inps, infatti, aveva comunicato che entro la fine di gennaio era obbligatorio presentare il nuovo Isee, altrimenti il pagamento di febbraio sarebbe stato sospeso. Per riattivare i pagamenti occorrerà quindi presentare l'ise entro questo mese: dopo di che a marzo si tornerà a ricevere la ricarica. Sono 39.760 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%). E’ quanto comunica l’Anpal a spiegando che i centri per l’impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. I 'presentì alla prima convocazione sono stati 396.297 e sono stati sottoscritti 262.738 Patti di Servizio. Per quel che riguarda il contributo dei navigator - spiega l’Anpal - hanno supportato gli operatori dei Cpi nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del RdC, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019; hanno assistito gli operatori dei Cpi nella «presa in carico» di 151.697 beneficiari del RdC, di cui 59.867 a dicembre. «Questi dati dimostrano - dichiara il presidente Anpal, Mimmo Parisi - che la fase 2 del RdC è più che partita. E’ un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l’Assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro».