Controlli straordinari sui voli e, in alcuni casi, cancellazione dei collegamenti aerei da e per l'Italia. Se c'è un settore che sta soffrendo, in maniera pesantissima, la diffusione del coronavirus è quello aereo.
Compagnie di bandiera come low cost hanno deciso di ridurre o cancellare momentaneamente alcune tratte. Da un lato ci sono certi governi, come la Repubblica Ceca, che hanno deciso di sospendere i collegamenti da e per l'Italia; dall'altro una decisione analoga è stata presa da alcune compagnie aeree: Delta ha deciso di sospendere temporaneamente i voli verso Milano a causa dell'emergenza sanitaria in corso.
Mentre, a causa del coronavirus, Lufthansa "ridurrà la capacità dei voli verso l'Italia". Lo scrive Bloomberg spiegando che la decisione coinvolge i voli verso Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa.
Decisione simile quella di Ryanair che per 3 settimane riduce del 25% i voli da e per Italia. La decisione - spiega Ryanair in una nota - è stata presa dopo il calo significativo delle prenotazioni tra marzo e inizio aprile, dovuto al Coronavirus. La compagnia ha precisato di non vedere per ora un impatto concreto delle cancellazioni sulla guidance sui profitti di quest'anno e che "è troppo presto" per ipotizzare quali effetti il coronavirus avrà sugli utili dell'esercizio 2021.
Disagi che riguardano direttamente anche la Sicilia, dove ieri sono stati cancellati una quindicina di voli fra Catania e Palermo, e la Calabria: Alitalia ha tagliato partenze e arrivi vista la riduzione dei passeggeri.
Intanto arriva il grido d'allarme dalle associazioni Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto che "pur apprezzando il recepimento di alcune proposte condivise al tavolo del Mibact" ritengono "insufficienti" le misure adottate a sostegno del turismo per far fronte all'emergenza coronavirus e chiedono che "vengano urgentemente prese misure straordinarie".
La cancellazione dei voli è al centro di una interrogazione che il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, insieme ai colleghi Foti, Bellucci, Deidda, Trancassini, Varchi e Lucarelli, ha rivolto al presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. “Le Regioni Calabria e Lazio – spiega Wanda Ferro - non sono tra quelle maggiormente colpite dalla contingenza sanitaria, né sono state interessate dai provvedimenti restrittivi adottati dalle Regioni focolaio o dal Governo con il decreto-legge approvato pochi giorni fa dalla Camera dei Deputati. La scelta della compagnia aerea di bandiera sembrerebbe dettata più da logiche economiche, che dalla necessità, condivisibile, di contenere la diffusione del virus, non garantendo, di fatto, un servizio pubblico che, invece, è tenuta ad assicurare”.
Oltre ai conseguenti disagi arrecati ai passeggeri, molti dei quali si recano nella Capitale anche per motivi di lavoro, tale decisione comprime la possibilità per i parlamentari provenienti dalla Calabria di partecipare ai lavori di Camera e Senato, non perché `isolati´ in territori sottoposti a restrizioni adottate per far fronte all’emergenza coronavirus, ma a causa delle scellerate decisioni della compagnia aerea Alitalia. Per questo i deputati di Fratelli d’Italia hanno chiesto ai rappresentanti del Governo “quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare per garantire il ripristino dei voli aerei che collegano la Calabria con Roma”.
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