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Reddito di emergenza per 2-3 mesi, tensioni nel governo su migranti e colf in nero

il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo

Dopo le tensioni degli ultimi giorni la maggioranza sarebbe vicina a un'intesa sul reddito di emergenza come norma a tempo, di due-tre mensilità, e che potrebbe cambiare nome in "contributo di emergenza" per rendere ancora più chiaro che si tratta di una misura temporanea e non strutturale.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte annuncia anche procedure semplificate per la ristrutturazione degli edifici scolastici. Mentre il segretario Pd Nicola Zingaretti, nel corso di una riunione con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri e i ministri Dem, vanno in pressing per "accelerare sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione e fare in modo che gli aiuti alle imprese e agli italiani arrivino subito".

Sul tema della ripartenza è al lavoro anche la task force di Vittorio Colao, che attende di essere integrata da nuovi componenti donna: spetta a Conte, che ha scelto la squadra, integrarla ora - viene fatto notare - per garantire l'equilibrio di genere.

Ma le fibrillazioni fra i partiti che sostengono il governo Conte restano, superato lo scoglio del reddito di emergenza, sui fondi per la famiglia, per la sanità e anche sulla regolarizzazione dei migranti e delle colf che lavorano in nero. Divisioni che si riflettono sul decreto di maggio: il provvedimento potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri giovedì o al massimo venerdì.

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