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Fase 2, il Codacons: l'aumento dei prezzi costerà 536 euro a famiglia

Un addetto di una società privata sanifica un negozio di abbigliamento

Una stangata da 536 euro a famiglia rischia di abbattersi sui consumatori italiani secondo il Codacons che ha realizzato una elaborazione sugli aumenti di prezzi e tariffe che potrebbero registrarsi in concomitanza con le riaperture degli esercizi commerciali a partire da domani.

Il ritorno alla normalità potrebbe avere effetti pesanti sulle tasche delle famiglie italiane - afferma l’associazione a difesa dei consumatori - gestori, esercenti e commercianti sono infatti chiamati a sostenere nuovi costi legati alla sanificazione e alla sicurezza dei locali, mentre le regole sul distanziamento sociale ridurranno sensibilmente i loro guadagni, a causa della forte diminuzione del numero giornaliero di clienti.

«Una vera e propria bomba sociale - ad avviso del Codacons - ed economica che potrebbe essere scaricata sui consumatori finali, attraverso un incremento generalizzato di prezzi e tariffe volto a recuperare sia i maggiori costi a carico degli esercenti, sia i minori guadagni».

Alcuni settori, secondo l’associazione - «hanno già registrato forti incrementi dei listini, come quello alimentare per il quale l’Istat ha registrato ad aprile un aumento dei prezzi del +2,8%, ma sono molti i comparti che appaiono a rischio rincari nei prossimi giorni. Ogni aspetto della nostra vita quotidiana potrebbe risultare più costoso, e realizzare una stangata complessiva da 536 euro a famiglia su base annua».

«Rivolgiamo un appello a commercianti, artigiani ed esercenti, affinché mantengano stabili i prezzi praticati al pubblico, e non cadano nella tentazione di applicare rincari agli utenti per rifarsi dei minori guadagni di questi mesi - afferma il presidente Carlo Rienzi - Comprendiamo le difficoltà affrontate dal commercio, ma non è certo aumentando prezzi e tariffe che sarà possibile recuperare le perdite: al contrario eventuali rincari allontaneranno gli italiani dai negozi e determineranno una contrazione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid, con danni ingenti per tutti. È necessario inoltre contenere i costi dei servizi di sanificazione per evitare speculazioni a danno degli esercenti, e in tal senso il Codacons apre la strada a convenzioni con le ditte del settore che praticano prezzi calmierati, e che potranno essere inserite in un apposito elenco pubblicato sul sito dell’associazione».

A subire i maggiori rincari, secondo il Codacons, ci sarebbero i settori dell’alimentare (166 euro l’anno in più), della ristorazione (124 euro), abbigliamento e calzature (85,5 euro), parrucchieri (30,5 euro).

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