"Anche gli italiani all'estero indigenti che rientrano in Italia entro giugno a seguito della crisi prodotta dal coronavirus, potranno usufruire del reddito di emergenza Rem". Il Governo ha infatti accolto la richiesta pervenuta da Italia Viva e da rappresentanze di base come il Cgie, di estendere anche agli italiani iscritti all'Aire le misure introdotte ad hoc nel decreto rilancio, per italiani finiti in gravi difficoltà economiche a seguito della pandemia da coronavirus. Il reddito di emergenza è un sussidio dell'ammontare che verrà erogato per un massimo di due mensilità con un'apposita domanda all'Inps, da inoltrarsi tramite patronato, si potrà ottenere un sostegno economico che va dai 400 euro agli 800 euro mensili, in base al numero dei componenti familiari, per due mesi. Per ottenere il reddito di emergenza occorre: residenza in Italia, reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila (accresciuto di euro 5.000 per ogni componente, fino ad un massimo di 20mila euro), e Isee inferiore a 15mila euro. La dote prevista è di circa 1 miliardo. L'ottenimento del reddito di emergenza non è previsto per nuclei familiari all'interno dei quali un componente percepisca una pensione, un reddito da lavoro o il reddito di cittadinanza. La misura è contenuta nel Decreto rilancio, emanato dal Governo nei giorni scorsi e operativo da questa mattina dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di ieri sera. "Si tratta - dice Laura Garavini, vicepresidente vicaria del gruppo Italia Viva al Senato - di un gesto di equità nei confronti dei tanti connazionali nel mondo che, al pari di quelli residenti in Italia, stanno pagando le conseguenze della crisi sanitaria ed economica. Grazie al Ministro Provenzano per la sensibilità dimostrata".