Ventimila domande. È questo il bilancio della prima giornata di Reddito di emergenza. Il nuovo Rem si potrà chiedere, come ha spiegato l'Inps, fino a fine giugno, solo per via telematica, ed è rivolto ai nuclei con Isee fino a 15mila euro che non abbiano accesso ad altri sussidi, che potranno avere, in due tranche, fino a 800 euro. La previsione del governo è che possa interessare circa 2 milioni di persone (867mila famiglie). Nelle stesse ore, in "automatico", l'Inps sta versando anche il bonus ai 4,9 milioni di autonomi che l'hanno già ricevuto per il mese di marzo. Si tratta, ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, di una delle categorie più colpite, che ha subito "un drastico calo del reddito" a differenza degli statali che, in alcuni casi forse sono pure riusciti a risparmiare qualcosa durante l'epidemia, lavorando ma "stando a casa". Per gli autonomi è stato costruito uno strumento ad hoc, che mancava "nella cassetta degli attrezzi", ha sottolineato Gualtieri ospite di un live Fb delle Sardine, ricordando che finora si è speso "quasi il 5% del Pil" per contrastare gli effetti economici del virus. L'ultimo tassello dello scudo economico anti-crisi, per ora, è la maxi-manovra da 55 miliardi appena arrivata alla Camera, dove sarà esaminata in effetti come si fa con le leggi di Bilancio in autunno: audizioni anche nelle commissioni settore per settore, addirittura tre relatori (Fabio Mellili del Pd, Luigi Marattin di Iv e Leonardo Donno del M5S) e il tentativo di arginare la "valanga" di emendamenti attesi attraverso le indicazioni che arriveranno alla commissione Bilancio dalle altre commissioni. Non ci sarà, infatti, solo il tema delle zone rosse da sistemare: dopo il 'pasticcio' della norma pubblicata in Gazzetta comprendendo tutti e poi sostituita con un errata corrige da un'altra che invece destinava 200 milioni alle sole province di Cremona, Lodi, Bergamo, Brescia e Piacenza, tutta la maggioranza ha annunciato un emendamento per tornare alla versione originale, che comprendeva anche i Comuni focolaio del centro-Sud (ma anche del Veneto, come Vo). Conte ha dato il suo benestare e, anzi, il governo è impegnato ad aumentare i fondi (probabilmente in base ai giorni di chiusura totale dei territori e al numero di abitanti). Resterà da vedere se la modifica sarà ritenuta sufficiente, visto che il Veneto chiedeva di avere ristoro per tutti i Comuni delle province con più casi, come accade per le aree di Lombardia ed Emilia-Romagna. Tra i capitoli che saranno sicuramente riaperti in Parlamento (a disposizione per le modifiche ci sono circa 800 milioni che dovrebbero essere divisi tra Camera e Senato) c'è quello del superbonus al 110% per lavori di efficienza energetica e antisismica, da cui al momento sono escluse le seconde case 'unifamiliari'. Altro nodo che si tenterà di affrontare quello dei professionisti iscritti agli ordini, che lamentano di essere stati esclusi dai ristori a fondo perduto previsti per le piccole e micromiprese. Per i professionisti, dicono intanto dal ministero del Lavoro, non c'è "alcun blocco" del bonus: il fondo per il reddito di ultima istanza è stato rifinanziato appositamente per gli 'ordinisti', visto che le altre categorie (lavoratori stagionali, intermittenti, prestatori d'opera, lavoratori porta a porta) con il decreto Rilancio sono stati inserite in altra norma. E a giorni arriverà il decreto che assegnerà alle Casse le risorse da distribuire per i mesi di aprile e di maggio. Come per gli altri autonomi.