E’ fissata per martedì 16 giugno la prima scadenza Imu 2020. Entro questa data, infatti, oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale dovranno pagare l’acconto dell’imposta e poi a dicembre il saldo a conguaglio. Con l’acconto si verseranno 10,1 miliardi di euro per la nuova Imu, nata dalla fusione dell’Imu con la Tasi. Il conto totale annuo, al saldo del prossimo dicembre, sarà di 20,3 miliardi di euro. Il Decreto rilancio prevede però la sospensione del pagamento della prima rata dell'imposta per alcune categorie colpite dalla crisi causata dal coronavirus. CHI PAGA L’IMPOSTA Sono chiamati a pagare l’imposta i proprietari di seconde case indipendentemente dalla classificazione al Catasto mentre l’abitazione principale è esclusa a patto che non sia di categoria catastale considerata di lusso o di pregio (A1, A8 e A9). COME SI CALCOLA Novità rispetto allo scorso anno. Dopo l’eliminazione della Tasi con la legge di Bilancio 2020, a partire dal primo gennaio di quest’anno è prevista un’unica forma di prelievo sul patrimonio immobiliare. Per il solo anno di imposta 2020, il meccanismo per calcolare l’acconto sarà diverso. La prima rata da corrispondere è pari alla metà di quanto versato a titolo di Imu e Tasi per l’anno 2019, utilizzando il codice tributo dell’Imu. Per calcolare l’Imu 2020 bisognerà partire dalla rendita catastale, rivalutarla del 5%, moltiplicare la rendita rivalutata per il coefficiente di ogni immobile per cui si effettuano i versamenti e infine moltiplicare il risultato così ottenuto per le aliquote deliberate da ogni singolo Comune. COME SI PAGA La tassa può essere versata tramite modello F24 o bollettino precompilato. COSTO MEDIO Il costo medio complessivo dell’Imu su una «seconda casa», ubicata in un capoluogo di provincia sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare con la prima rata di giugno) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Prendendo in considerazione i costi Imu sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli) sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro per l’acconto), con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città. Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) dovrà versare l’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro saldo), con punte di 110 euro annui. La media dell’aliquota applicata per le seconde case, tra Imu e Tasi ammonta al 10,4 per mille e, in molti Comuni (480 municipi di cui 18 città capoluogo), è in vigore «la ex addizionale Tasi», fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota fino all’11,4 per mille. LE NOVITA' PREVISTE DAL DL RILANCIO Il Decreto Rilancio prevede la sospensione del pagamento della prima rata della nuova Imu a giugno per immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonchè immobili degli stabilimenti termali, nonchè agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, colonie marine e montane, affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed & breakfast, residence e campeggi. L’esenzione però si applica solo se il proprietario dell’immobile è anche il gestore dell’attività turistica. Se invece il proprietario dell’immobile non è anche il titolare dell’attività deve regolarmente pagare l’imposta.