Nuova Irpef da studiare nei dettagli con una legge delega, prendendosi il giusto tempo, e coinvolgendo nella revisione la giunga delle 532 tax expenditures ancora operative. E intanto anticipo di riforma del fisco con l’avvio, entro la metà del 2021, dell’assegno universale per i figli fino a 18 anni, che sarà finanziato già in manovra. E’ lo schema su cui si sta muovendo il governo per elaborare la legge di Bilancio per il prossimo triennio e la nuova delega fiscale collegata, che punterà a tagliare le tasse sul lavoro e per il ceto medio e cancellerà, ma in modo graduale, i sussidi dannosi per l’ambiente sostituendoli con incentivi a sostegno della transizione green. Serve una riforma «a tutto tondo» che tagli le tasse per chi investe nell’economia reale, va all’attacco il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che chiede meno «passerelle» e "caffè» al ministero e più «confronto vero sui fatti» e taccia come «presa in giro» l’indicazione sugli investimenti nella Nota di aggiornamento al Def, visto che «la percentuale aumenta" perché diminuisce il Pil. Cita «numeri fuorvianti», guardando alle previsioni «tendenziali», precisa però il ministero dell’Economia, ricordando che «è noto che il governo stia per lanciare un programma aggiuntivo di proporzioni mai viste in precedenza» spingendo le percentuali oltre il 3% già nel 2021 e poi fino al 4% circa nel 2023» anche grazie agli effetti del Recovery. Gli indirizzi sul piano per accedere ai fondi europei il Parlamento li voterà la prossima settimana, quando sarà chiamato anche a esprimersi sulla Nadef, superando l’ostacolo dei parlamentari in quarantena pena il rischio di non centrare la dead line del 15 ottobre per inviare a Bruxelles la bozza della manovra (Dpb). Insieme al Documento programmatico di bilancio il governo dovrebbe presentare anche il Piano di Ripresa e Resilienza con i progetti e le di investimento e le riforme, in cima quella del fisco. Alcune linee di intervento l’esecutivo le mette nero su bianco negli allegati alla Nadef e ha iniziato a parlarne anche nelle riunioni al Mef, prima tra ministro, vice, sottosegretari e rappresentanti economici dei partiti, poi in giornata anche con i commercialisti. All’incontro con i professionisti il ministro Roberto Gualtieri ha confermato sia lo studio di una cash flow tax per autonomi e partite Iva sia l’idea di varare la riforma del fisco per delega attraverso un «ampio dialogo» con tutti i soggetti interessati. E subito le opposizioni chiedono di essere coinvolte, annunciando disponibilità a sedersi al tavolo, come fa Forza Italia. L’idea sarebbe quella di portare a casa la delega entro la primavera, per chiudere i decreti attuativi e far scattare la nuova Irpef dal 2022 (sul modello tedesco o riduzione delle aliquote ancora si discute), spingendo nel frattempo sulla digitalizzazione della macchina del fisco e sul recupero dell’evasione grazie al piano cashless (proseguono gli incontri con gli operatori delle carte per far partire il cashback del 10% dei pagamenti digitali da dicembre). Con la legge di Bilancio invece arriverà il finanziamento aggiuntivo per far partire l’assegno unico entro la metà dell’anno, compatibilmente con l’approvazione della delega che lo istituisce da parte del Senato e i tempi necessari per i decreti attuativi, che dovranno stabilire, tra l’altro, la modulazione dell’assegno in base all’Isee. Altro tassello della manovra la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi tra 28mila e 40 mila euro mentre sul fronte del lavoro si sta ragionando su una proroga della Cig di emergenza per i settori più colpiti dalla crisi. Intanto con il nuovo decreto Covid l’esecutivo dà tempo fino al 31 ottobre per chiedere gli ammortizzatori collegati all’emergenza.