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Decreto Ristori: fino al 200% per i ristoranti, al 400% per le attività chiuse da marzo

Si va verso ristori corposi per il settore della somministrazione, con bar, pasticcerie e gelaterie che dovrebbero ricevere il 150% di quanto già avuto a fondo perduto con il decreto Rilancio e i ristoranti che dovrebbero ottenere il 200%.

La lista delle attività e dei relativi 'coefficienti' di indennizzo che entrerà nel decreto ristori, secondo quanto apprende l’ANSA, sarebbe ancora soggetta a ultime limature. Per le sole discoteche e i locali analoghi, chiusi in sostanza da marzo, il ristoro dovrebbe arrivare al 400%.

«Capisco la sofferenza di tutte le categorie. Ho firmato il Dpcm solo quando sono stato sicuro che ci sarebbero state le risorse per il vostro mondo e per le altre categorie coinvolte». Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro con i rappresentanti di piscine e palestre.

«Quando abbiamo adottato queste misure non abbiamo certo pensato che ci siano alcune categorie meno importanti di altre - ha aggiunto il premier -. Non abbiamo operato nessuna impropria gerarchia tra categorie di attività. Dobbiamo ridurre le occasioni di socialità in modo da ridurre anche il numero dei contatti che si hanno abitualmente. Solo così riusciremo a tenere sotto controllo la curva epidemiologica».

Chiudere di nuovo lo sport di base è stata una decisione «sofferta ma necessaria», ha detto Conte. Tra le misure già anticipate dal Premier, il bonus collaboratori che sale da 600 a 800 per il mese di chiusura di novembre, contributi a fondo perduto del doppio rispetto alla scorsa tornata del primo lockdown (variabile in base al calo del fatturato), oltre alla possibilità di cessione del credito di imposta dal canone di affitto degli impianti.

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