
Più che Cashback, lo si dovrebbe chiamare Crashback per "l'esplosione" causata sull'App IO dal grande afflusso di utenti . Un disastro di partenza per il Cashback di Stato, che ha preso il via l’8 dicembre in pompa magna, ma che al momento si è rivelato un grande flop. Del resto, come accaduto per diverse misure economiche per l'emergenza Covid erogate anche attraverso altri canali, come il sito dell'Inps con i contributi per i lavoratori e il bonus baby sitter o quello dedicato a famoso "click day" del bonus bici.
L'App IO
Protagonista del "crash" stavolta è stata l'app IO, che è necessario scaricare per ottenere il rimborso del 10% sugli acquisti cashless che faremo in negozi fisici, fino a 150 euro. Sono passati diversi giorni dall'8 dicembre, data in cui era possibile iniziare ad inoltrare le richieste, ma l'App (per cui è essenzialmente necessario possedere un account Spid) ancora non funziona, con il risultato che gli acquisti fino ad oggi effettuati non saranno in parte rimborsabili.
Le risposte
“Non è stato possibile caricare i metodi di pagamento, riprova per favore”. “Si è verificato un errore temporaneo nel salvataggio di questa carta, riprova". "Pagobancomat non accettata". Sono queste le principali avvisaglie del mancato funzionamento e di un rimborso che non arriverà mai. E mentre falliscono prove su prove, intanto Palazzo Chigi fa sapere che i disservizi nel caricamento delle carte di credito all’interno della sezione “Portafoglio” “risultano significativamente ridimensionati” e i tecnici “sono al lavoro per un monitoraggio costante su eventuali ulteriori disagi”.
La privacy
Ma i problemi e i dubbi della cittadinanza aumentano e trovano sfogo sui social, dove imperversa soprattutto una domanda: l'App IO profila e geolocalizza? PagoPa, che ha gestito lo sviluppo della app, assicura che l’app mantiene "il pieno rispetto del Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR)”, “non comporta alcuna profilazione o geolocalizzazione degli utenti”. E “nel caso specifico del Cashback, il sistema non registra né la tipologia di acquisto né il luogo in cui sono effettuati gli acquisti da parte dell’utente”. Ma i dubbi restano molti.
Il trucco è la notte
Anche se nel frattempo, arriva qualche soluzione sulle difficoltà a registrarsi. Qual è la soluzione? La notte. Dopo svariati tentativi e monitoraggi degli orari più disparati, chi prova a registrarsi tra le 2 e le 3 di notte quasi certamente ci riesce. Un piccolo “trucco” che forse riuscirà a trasformare il Crashback in Cashback.
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