Domenica 28 Aprile 2024

Quando il Cashback diventa Crashback, ma c'è un trucco...

Più che Cashback, lo si dovrebbe chiamare Crashback per "l'esplosione" causata sull'App IO dal grande afflusso di utenti . Un disastro di partenza per il Cashback di Stato, che ha preso il via l’8 dicembre in pompa magna, ma che al momento si è rivelato un grande flop. Del resto, come accaduto per diverse misure economiche per l'emergenza Covid erogate anche attraverso altri canali, come il sito dell'Inps con i contributi per i lavoratori e il bonus baby sitter o quello dedicato a famoso "click day" del bonus bici.

L'App IO

Protagonista del "crash" stavolta è stata l'app IO, che è necessario scaricare per ottenere il rimborso del 10% sugli acquisti cashless che faremo in negozi fisici, fino a 150 euro. Sono passati diversi giorni dall'8 dicembre, data in cui era possibile iniziare ad inoltrare le richieste, ma l'App (per cui è essenzialmente necessario possedere un account Spid) ancora non funziona, con il risultato che gli acquisti fino ad oggi effettuati non saranno in parte rimborsabili.

Le risposte

“Non è stato possibile caricare i metodi di pagamento, riprova per favore”. “Si è verificato un errore temporaneo nel salvataggio di questa carta, riprova". "Pagobancomat non accettata". Sono queste le principali avvisaglie del mancato funzionamento e di un rimborso che non arriverà mai. E mentre falliscono prove su prove, intanto Palazzo Chigi fa sapere che i disservizi nel caricamento delle carte di credito all’interno della sezione “Portafoglio” “risultano significativamente ridimensionati” e i tecnici “sono al lavoro per un monitoraggio costante su eventuali ulteriori disagi”.

La privacy

Ma i problemi e i dubbi della cittadinanza aumentano e trovano sfogo sui social, dove imperversa soprattutto una domanda: l'App IO profila e geolocalizza? PagoPa, che ha gestito lo sviluppo della app, assicura che l’app mantiene "il pieno rispetto del Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR)”, “non comporta alcuna profilazione o geolocalizzazione degli utenti”. E “nel caso specifico del Cashback, il sistema non registra né la tipologia di acquisto né il luogo in cui sono effettuati gli acquisti da parte dell’utente”. Ma i dubbi restano molti.

Il trucco è la notte

Anche se nel frattempo, arriva qualche soluzione sulle difficoltà a registrarsi. Qual è la soluzione? La notte. Dopo svariati tentativi e monitoraggi degli orari più disparati, chi prova a registrarsi tra le 2 e le 3 di notte quasi certamente ci riesce. Un piccolo “trucco” che forse riuscirà a trasformare il Crashback in Cashback.

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