Martedì 07 Maggio 2024

Nuova mappa social network, il mondo diviso in 3 blocchi

La mappa dei social media, secondo un'analisi di DataMediaHub in collaborazione con ANSA, nel mondo mostra una divisione in tre grandi blocchi: l’Oriente, i territori dell’ex Unione Sovietica e il resto del globo. Con Facebook che fa da padrone in 154 dei 167 paesi analizzati, V Kontakte in Russia e WeChat in Cina. Ad elaborarla periodicamente è l’esperto di social media Vincenzo Cosenza. «C'è da chiedersi - osserva Cosenza - se questa divisione in blocchi non preluda ad una rete sempre più frammentata ovvero a diverse internet, corrispondenti a logiche geo-politiche più che a reali esigenze di servizio», quella che gli anglosassoni hanno battezzato «Splinternet», aggiunge l’esperto. Dall’analisi si evince che la regione più importante per la rete sociale di Zuckerberg è l’Asia che rappresenta circa la metà della popolazione attiva del social (circa 1,2 miliardi sono gli utenti attivi mensili) e che non sembra ancora arrivata ad un plateau. Invece l’Europa ha raggiunto la saturazione (413 milioni di utenti attivi al mese) e non cresce più, mentre Stati Uniti e Canada (255 milioni di utenti attivi mensili), hanno anche perso due milioni di utenti giornalieri (ora 196 milioni). L'impero di Zuckerberg riesce a trovare uno spazio anche in Iran, dove è Instagram a prevalere. I territori dell’ex Unione Sovietica sono stati conquistati completamente da V Kontakte, lanciato da Pavel Durov, attuale fondatore e Ceo di Telegram, che dichiara di avere 400 milioni di utenti registrati. In Cina - prosegue Cosenza - il social preferito è invece WeChat che ha oltre 1,2 miliardi di utenti attivi al mese. Fa parte del portafoglio del colosso Tencent, proprietario di numerose società digitali che si occupano di tutto: musica, video, e-commerce, finanza, giochi. «Un’altra mosca bianca in oriente è il Giappone, dove Twitter viene preferito a Facebook, anche se durante l’ultimo anno Instagram ha iniziato ad appassionare molti giovani», conclude l’esperto.

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