“Dal 1. gennaio 2021, senza alcun importo minimo di spesa, si può concorrere per il Super Cashback di 1.500 euro ogni sei mesi. Vi ha diritto chi rientra tra i primi 100.000 cittadini che hanno totalizzato, in un semestre, il maggior numero di transazioni con carte e app di pagamento. Conta il numero di acquisti, non gli importi spesi”. La comunicazione rimbomba negli spot pubblicitari, riempie articoli di giornale, irrompe sul web.
Perché lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione? Il signor “X” deve trovare il modo di scalare quella classifica che appare un Everest. Si ingegna, allora, sfruttando al massimo un suo comportamento già ossessivo-compulsivo: fare “la spesa” a più non posso nei supermercati. Alle 8, si mette ordinatamente in fila in pigiama e ciabatte all’esterno del punto vendita sotto casa. Guadagnatosi l’accesso gli si apre il mondo, ma, facendo prevalere la ragione tanto sull’istinto quanto sulla “pancia”, deposita sul nastro trasportatore soltanto uno spazzolino.
“Venti minuti di fila per uno spazzolino”, pensa tra se’. La scena si ripete per altre trenta volte, fino alle 20: compra un casco di banane, 100 grammi di salame Golfetta, pane integrale, latte ad alta digeribilità, croccantini per il gatto, scaglie per il canarino e tanto altro.
Ovviamente monoacquisti.
Controlla la app IO, che gli indica la sua posizione tra tutti gli italiani in base al totale delle transazioni effettuate: 105.000. Affranto, pensa che può e deve fare di più. L’indomani, la cassiera gli strizza l’occhio e gli dice: “Io sono al 3. posto, ormai passo allo scanner la merce singola per me, senza dare nell’occhio, senza fila, e stando seduta”.
E il signor “X” si avvicina al microfono e urla: “Direttore, assumimi in questo supermarket!”.
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