Lunedì 23 Dicembre 2024

Pedaggi autostradali, dall'Antitrust multa da 5 milioni ad Aspi per "pratica scorretta"

L’Antitrust ha sanzionato con una multa da 5 milioni di euro Autostrade per l’Italia S.p.A. per pratica commerciale scorretta. Secondo l’Autorità, la società "non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza». Intanto Autostrade per l'Italia, proprio sul punto, spiega: "Già spesi 77 milioni di euro per agevolazioni tariffarie attivate volontariamente a favore dell'utenza". L'azienda chiarisce di essere "Unica concessionaria italiana ad aver messo in campo azzeramenti o riduzioni di pedaggio, pur in assenza di qualunque vincolo normativo. Proposti nel PEF 250 milioni per introdurre un sistema trasparente e digitale di “tariffa dinamica”, basato sui tempi di percorrenza correlati ai cantieri. La società ha chiesto audizione all’Antitrust per condividere il nuovo sistema di agevolazioni e annuncia che "La sanzione verrà pagata, ma la società opporrà ricorso, ritenendo pienamente legittimo il proprio operato". Allo scopo di lenire i disagi degli automobilisti in alcune particolari tratte oggetto di cantierizzazione (allora presenti in A10, A7, A12, A26 e in A16 e A14) rimarca l'azienda è stata disposta una riduzione - del tutto volontaria, non vigendo alcun vincolo di legge o concessorio in tal senso – che ha comportato finora minori introiti per 77 milioni di euro. Come più volte dimostrato all’Authority - nell’ambito del confronto istituzionale di questi mesi durante i quali ASPI ha fornito la più ampia e costruttiva collaborazione - la società ha tempestivamente provveduto a fornire la massima informazione possibile all’utenza sulle agevolazioni introdotte e su percorsi alternativi, attivando tutti i canali e gli strumenti a disposizione, come è facilmente verificabile mediante una semplice ricerca su Internet. I due specifici interventi di cantierizzazione a cui fa riferimento l’Antitrust - spiega l'Azienda - derivano da situazioni assolutamente eccezionali. Nel caso ligure della scorsa estate, come noto ASPI è intervenuta rispettando dettagliatamente le indicazioni tecniche e di pianificazione dei lavori dettate dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel caso della A16 e A14, si ricorda che le limitazioni di carreggiata furono introdotte nel 2019 da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria sulle barriere bordo ponte di un numero limitato di viadotti. ASPI afferma di aver prontamente presentato all’Autorità Giudiziaria e al Ministero i progetti di sostituzione delle barriere, con cantierizzazioni che consentissero il regolare transito su due corsie. Tali istanze furono accolte a maggio del 2020 e la società attivò immediatamente i cantieri per la sostituzione. Per quanto riguarda le valutazioni tecniche dell’Authority sugli interventi di rete, si evidenzia che tutte le attività di manutenzione, così come le agevolazioni tariffarie, vengono autorizzati in concerto con il Mims e sono finalizzati ad ammodernare la rete autostradale, adeguandola progressivamente ai nuovi standard di settore.   Autostrade per l’Italia sta attuando il proprio Piano di investimenti e manutenzioni con il massimo rispetto e attenzione nei confronti dell’utenza. A questo proposito, la società ha introdotto nel nuovo Piano Economico Finanziario – di cui si attende l’approvazione – l’importo di 250 milioni di euro proprio per avviare un sistema digitale di “tariffazione dinamica” che, con modalità automatiche, moduli i pedaggi sulla base degli effettivi tempi di percorrenza, correlandoli alla presenza di cantieri. Sulle modalità di gestione di tale modello, mai attuato prima in Italia e la cui entrata in funzione è prevista per il prossimo luglio, ASPI intende confrontarsi preventivamente con il Mims e l’Antitrust, a cui chiederà un’audizione formale. La società, in adempimento del provvedimento dell’Antitrust e delle prescrizioni indicate, provvederà al pagamento della sanzione pecuniaria e all’esecuzione di tutte le ulteriori prescrizioni, fermo restando che, ritenendo il proprio operato legittimo, impugnerà in sede giudiziaria la delibera.      

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