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Patrimonio rilancio pronto al via, è SOS per imprese

Mario Draghi

Scalda i motori e si prepara a partire Patrimonio rilancio, lo strumento del Tesoro, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, per andare in soccorso delle imprese colpite dal covid attraverso l’ingresso dello Stato nel capitale o con la sottoscrizione di strumenti di debito. Il consiglio di amministrazione di Cdp ha approvato la proposta di costituzione di Patrimonio Rilancio, che sarà sottoposta alla delibera dell’assemblea degli azionisti convocata per il 26 e 27 maggio 2021. Il board di Cassa ha dato, inoltre, il via libera al Regolamento che dovrà essere approvato dal ministro dell’economia. Si tratta di un «passo decisivo per l’operatività di Patrimonio Rilancio», sottolinea Cdp in una nota, ricordando che la misura è stata prevista dal Decreto Rilancio del maggio 2020 ed è «volta al rafforzamento patrimoniale delle imprese medio-grandi che hanno subito impatti economici a causa della pandemia», che potranno rafforzare la propria struttura patrimoniale grazie a «un’ampia serie di interventi, quali strumenti ibridi di patrimonializzazione e aumenti di capitale».

Lo strumento, straordinario e a carattere temporaneo, sarà alimentato da risorse del Tesoro e gestito da Cassa, con l'obiettivo di sostenere il sistema economico-produttivo italiano. Questa misura mette in campo fino a 40 miliardi (la copertura è di 44 miliardi, ma di questi 4,25 miliardi sono per il riassetto del gruppo Sace) per il sostegno e il rilancio del sistema economico produttivo attraverso diversi interventi di rafforzamento patrimoniale. Con le delibere di oggi, Patrimonio Rilancio si avvia pertanto a diventare operativo, essendo già entrati in vigore il decreto Criteri del Mef, pubblicato a marzo in Gazzetta ufficiale, che fissa i requisiti di accesso e i criteri per gli interventi; e il decreto Apporti sempre di Via Venti Settembre, pubblicato qualche giorno fa, che stanzia la prima tranche di risorse, pari a 3 miliardi. A poter beneficiare di questo strumento sono le imprese medio-grandi, con un fatturato annuo superiore ai 50 milioni, anche quotate e cooperative, con sede in Italia, con l'esclusione di quelle che non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo.

Il rafforzamento è previsto per le imprese sane che hanno subito però un calo dell’attività economica a seguito della pandemia. Tre le diverse tipologie di operatività che sono comunque limitate e temporanee e che possono essere fatte sia in deroga alle regole sugli aiuti di Stato, nell’ambito del Temporary Framework della Ue, sia a mercato. Gli strumenti possibili sono: partecipazione ad aumenti di capitale; sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati con obbligo di conversione; sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati convertibili; sottoscrizione di prestiti obbligazionari subordinati. Il via all’operatività dello strumento sarà sancito ufficialmente dall’assemblea dei soci Cassa, che si terrà a questo punto a ridosso della riunione dei soci per il rinnovo dei vertici, già prevista il 27 maggio.

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