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Cashback, niente bonus ai furbetti delle microspese. Ecco come funzionano i controlli

Via le operazioni anomale, si esce da graduatoria superbonus

Il cashback rimane, ma d’ora in poi con il meccanismo "anti-furbetti", sotto forma di un messaggio nella App che chiederà verifiche sulle transazioni anomale. Niente più operazioni fittizie - come il noto fenomeno della "strisciata" da pochi centesimi al Pos, dei micropagamenti al distributore - per moltiplicare il numero delle transazioni ed accedere, dopo aver avuto il cashback da 150 euro, anche al superbonus da 1.500 euro previsto per i primi 100mila utilizzatori che hanno fatto più pagamenti elettronici. Attivando quanto previsto dal regolamento del Mef sul cashback, ossia che gli acquisti devono essere reali, e limitatamente ai soli utenti interessati da transazioni anomale (non riceverà nulla per chi effettua acquisti "regolari"), sono già in corso, secondo quanto risulta all’ANSA, le prime verifiche "anti-furbetti", in vista della chiusura del primo semestre del programma che marcia spedito verso quasi otto milioni di utenti, e oltre mezzo miliardo di transazioni.

Verifiche effettuate dal sistema gestito da PagoPa, che inoltrano automaticamente un messaggio che avvisa del controllo e dà agli utenti sette giorni per provare che si tratta di un errore. In assenza di risposta che comprovi la legittimità dei pagamenti, la transazione è stornata e non concorre più al punteggio che dà diritto al cashback. Il messaggio, che arriva direttamente dal ministero dell’Economia, recita «Importante: verifica le tue transazioni per il cashback».

Avvisa che sono in corso controlli su "transazioni anomale", «ricorrenti», di «importo irrisorio» ed effettuate in «numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno». Queste mini-transazioni non si possono considerare «acquisti» ma operazioni «abusive» quindi saranno stornate, a meno che non si sappia provare, riempendo un modulo apposito, l’oggetto effettivo dell’acquisto. Nelle scorse settimane il governo, anche in risposta a recenti interrogazioni parlamentari, aveva fatto sapere che il monitoraggio sul Cashback, il programma per incentivare i pagamenti elettronici attraverso un rimborso del 10% ogni semestre fino a 150 euro, era costante e che gli esiti sarebbero stati utili anche per «proporre eventuali modifiche».

Intanto si parte con i controlli per eliminare operazioni anomale riscontrate dall’entrata a regime del programma che, alla fine dei sei mesi, prevede anche un «Supercashback» da 1.500 euro per i primi 100mila cittadini che utilizzano maggiormente carte, bancomat o app per i pagamenti. E sul web già circolano i messaggi che gli utenti si sono visti recapitare con l’avviso dello storno delle operazioni e la possibilità di giustificare uno per uno, con apposito modulo, i pagamenti anomali.

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