Lunedì 23 Dicembre 2024

Energia: scatta la stangata sulle bollette di luce (+9,9%) e gas (+15,3%)

Un incremento «del 9,9% per la bolletta dell’elettricità e del 15,3% per quella del gas nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia tipo1 in tutela». Lo anuncia l’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente, Arera, in una nota. E spiega: «Anche per l’Italia il forte aumento delle quotazioni delle materie prime - in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia - nonchè la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato a un aumento di circa il 20% della bolletta dell’elettricità, se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre». L’incremento definitivo è pertanto del 9,9% per la bolletta dell’elettricità e del 15,3% per quella del gas nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia tipo1 in tutela. In particolare, si legge nella nota, «il Governo, con il Decreto lavoro e imprese approvato in Consiglio dei Ministri, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando a tal fine parte di quanto ricavato proprio dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2 (ETS2)». L’Autorità, utilizzando le leve regolatorie ha conseguentemente ridimensionato gli oneri generali per il trimestre luglio-settembre, attuando una forte riduzione degli oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili (ASos), oltre a un’ulteriore riduzione anche dei rimanenti oneri generali (Arim), in particolare di quelli per la promozione dell’efficienza energetica, come effetto del recente decreto in materia di certificati bianchi. Per il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, «nell’ambito della leale collaborazione istituzionale, abbiamo supportato tecnicamente la scelta di intervento del Governo. Senza il decreto l’aumento delle bollette sarebbe stato molto più pesante. Tenendo conto della tendenza internazionale all’aumento dei prezzi delle materie prime e delle scelte europee sulla limitazione dei gas serra, appare ancora più importante consolidare l’utilizzo dei proventi delle aste dei permessi di emissione CO2 a contenimento delle bollette».

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