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Inps: nuove pensioni donne 498 euro meno degli uomini

Nei primi 6 mesi 2021; 30,000 uscite prima dei 60 anni

Aumenta il divario tra gli importi delle pensioni degli uomini e quelle delle donne: nei primi sei mesi del 2021 - secondo il Monitoraggio Inps sui flussi di pensionamento - l’Istituto ha liquidato 389.924 nuove pensioni con decorrenza nel periodo con un importo medio di 1.155 euro, ma se l’importo medio per le pensioni complessive dei maschi è stato di 1.429 euro quello medio delle femmine è stato di appena 931 euro con una differenza di 498 euro. Il divario è legato alla lunghezza delle carriere, maggiore per gli uomini, ma anche alle retribuzioni mediamente più basse per le donne oltre che all’assenza di una vita lavorativa per molte donne che percepiscono solo la pensione ai superstiti. Nel 2020 la differenza era tra 1.498 per gli uomini e 1.033 per le donne con 465 euro in meno Le pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia restano un’importante veicolo di uscita dal lavoro con 124.139 assegni per un importo medio di 1.928 euro a fronte di 126.853 pensioni di vecchiaia ( 818 euro l’importo medio).

Nel periodo sono andate in pensione con meno di 60 anni oltre 30.000 persone, (30.617) grazie a carriere iniziate precocemente e l'accumulo di 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne). Le pensioni di invalidità previdenziale nel complesso sono state 19.065 per 791 euro medi mentre quelle liquidate ai superstiti sono state 119.867 per 773 euro medi. Tra quelle ai superstiti sono assolutamente maggioritari gli assegni delle donne con 99.730 unità e 832 euro medi al mese mentre quelli agli uomini sono appena 20.134 per 481 euro medi.

Se per gli uomini le pensioni anticipate liquidate sono state 79.935 per 2.104 euro medi per le donne sono state sono 44.204 per 1.609 euro medi. Il 27 luglio si confronteranno proprio sulla possibilità di anticipo della pensione una volta esaurita Quota 100 a fine anno il ministro del Lavoro, Andrea Orlando e i sindacati ma il Governo frena su ulteriori flessibilità oltre quelle già previste (come l’uscita indipendentemente dall’età con 42 anni e 10 mesi di contributi oltre tre mesi di finestra mobilie, eventualità congelata per quanto riguarda l’aspettativa di vita fino al 2026). Gli importi più alti delle pensioni decorrenti nei primi sei mesi del 2021 sono sempre quelli della gestione dei dipendenti pubblici con 52.139 nuovi trattamenti e 1.979 euro di importo medio. L’importo medio delle pensioni anticipate dei pubblici (2.354 euro) è più basso di quello medio delle uscite per vecchiaia ( 2.397 euro) probabilmente anche grazie al largo utilizzo di Quota 100 che riduce il numero dei contributi necessari (38) rispetto all’originale anticipata.

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