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Covid, i timori per la pandemia affondano Borse e petrolio

Le piazze finanziare asiatiche registrano il calo più consistente da tre mesi. Si prospetta un avvio in calo anche per le Borse europee

Si prospetta una giornata nera per i mercati mondiali. La nuova variante di Covid-19 sta affondando le Borse asiatiche e fa scivolare le quotazioni del petrolio. Gli operatori temono che possa essere più contagiosa della Delta e più resistente ai vaccini e possa infliggere un duro colpo alla ripresa globale ancora fragile. Preoccupazioni che spingono gli investitori verso la sicurezza delle obbligazioni.

Le piazze finanziare asiatiche registrano il calo più consistente da tre mesi. A Tokyo, l’indice Nikkei chiude in calo del 2,53% a 28.751,62 punti. A Hong Kong, l’indice Hang Seng cede il 2,34%, Shanghai perde lo 0,48% e Seul lascia sul terreno l’1,42%.

Si prospetta un avvio in calo anche per le Borse europee. I future sull'Euro Stoxx cedono l’1,94%, mentre quelli sul Dax di Francoforte lasciano sul terreno l’1,76% e quelli sul Ftse 100 di Londra arretrano dell’1,73%. Oggi i mercati americani, rimasti chiusi ieri per il Ringraziamento, riapriranno ma a orario ridotto in vista del weekend. E si preannuncia una seduta ad alta tensione. I future sul Dow Jones cedono l’1,34%, quelli sul Nasdaq arretrano dello 0,69% e quello sullo S&P500 segnano un -1,13%.

In forte calo anche i prezzi del petrolio sui mercati asiatici. I future sul greggio Wti cedono il 3,19% a 75,89 dollari al barile mentre quelli sul Brent lasciano sul terreno il 2,58% a 80,10 dollari al barile. A pesare sono i timori di un surplus di offerta globale nel primo trimestre a seguito di un rilascio coordinato di riserve di greggio tra i principali Paesi consumatori, coordinato dagli Stati Uniti, e le preoccupazioni per gli effetti della nuova variante Covid-19.

L’Opec ha avvertito che il rilascio delle riserve di greggio deciso dagli Usa in coordinamento con Cina, India, Corea del Sud, Giappone e Gran Bretagna, farà crescere di 1,1 milioni di barili al giorno il già previsto surplus di petrolio sul mercato nel 2022. Nel frattempo, alcuni membri del cartello petrolifero hanno riferito che il rilascio delle riserve strategiche potrebbe portare la coalizione a trattenere l’offerta di greggio a gennaio.

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