Bonus Inps 2021 senza Isee da 960 a 1.500 euro: ecco a chi spetta e come ottenerlo - ISTRUZIONI
E' possibile ottenere il Bonus Inps 2021 senza Isee da 960 a 1.500 euro: famiglie e possessori di Partita Iva saranno destinatari nel 2021 di una serie di bonus, così come voluto dall'attuale governo Draghi. Alcuni tra i benefici non richiederanno necessariamente la presentazione dell'Isee all'Inps (indicatore della situazione economica equivalente).
Bonus e requisiti
In particolar modo, il Governo tenderà la mano a particolari tipi di nuclei familiari e lavoratori: genitori con figli piccoli, donne in stato di gravidanza, ma anche possessori di Partita Iva.
Bonus Bebè (assegno di natalità): a chi spetta, a quanto ammonta, come ottenerlo e le maggiorazioni
Come si precisa sul sito dell'Inps, l’assegno di natalità è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo. Per le nascite, adozioni ed affidamenti preadottivi a partire dal 2020 la prestazione è stata rimodulata con nuove soglie di ISEE e può spettare, in applicazione del principio dell’accesso universale, nei limiti di un importo minimo, anche per Isee superiori alla soglia di 40.000 euro o anche in assenza dell’indicatore Isee.
A chi è rivolto
L’assegno spetta ai cittadini italiani, comunitari o extracomunitari in possesso di idoneo titolo di soggiorno (di seguito sono elencati tutti i requisiti) per le nascite, adozioni, affidamenti preadottivi avvenuti nel 2021 (e 2020 fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare per adozioni e affidamenti preadottivi). L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. In ogni caso, se la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda (con perdita delle mensilità precedenti). Se la domanda viene respinta, per poter richiedere l’assegno è necessario presentarne una nuova. Se la nuova domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione di tale nuova domanda.
A quanto ammonta
Si può ottenere un importo minimo mensile di 80 euro (960 all'anno). Se il reddito complessivo è basso, a quel punto solo con la certificazione ISEE si potrebbe ottenere qualcosa in più: il bonus corrisponderà a 160 euro al mese, con un reddito pari o inferiore a 7mila euro, e a 120 euro mensili. con un reddito compreso tra 7.001 e 40 mila euro.
Le maggiorazioni
In presenza di tutti gli altri requisiti, la maggiorazione viene applicata in base ai seguenti criteri:
- * la maggiorazione viene riconosciuta per ogni figlio successivo al primo del genitore richiedente l’assegno, purché sia rispettato il requisito della convivenza tra tali due soggetti;
- * ai fini della maggiorazione si considera “primo figlio” del genitore richiedente: il figlio, sia minorenne che maggiorenne, residente in Italia, e convivente con il genitore richiedente;
- * diversamente, non si considerano né come “primi figli”, né come “figlio successivo al primo”, i minorenni in affidamento preadottivo e quelli in affidamento temporaneo, in quanto la maggiorazione è stata prevista per il figlio successivo al primo, quindi sulla base di rapporti di “filiazione”;
- * in caso di parto gemellare avvenuto nello stesso giorno del 2021:
- - se si tratta di un primo evento (ovvero se il genitore richiedente in precedenza non ha avuto figli neanche adottivi), la maggiorazione va riconosciuta per ogni figlio venuto alla luce successivamente al primo in ordine di tempo (es. nascita di tre gemelli nel 2021, se il richiedente non ha altri figli, la maggiorazione spetta al secondo e al terzo nato in ordine cronologico);
- - se non si tratta di un primo evento (ovvero se il genitore richiedente in precedenza ha già avuto figli, anche adottivi) la maggiorazione spetta a tutti i gemelli;
- * in caso di adozione plurima, ossia adozione di minorenni avvenuta nello stesso giorno del 2021, se si tratta di un primo evento (ovvero se il genitore richiedente in precedenza non ha avuto figli neanche adottivi), la maggiorazione va riconosciuta a ogni adottato venuto alla luce successivamente al primo in ordine di tempo (es. adozione di tre minorenni il 7 maggio 2021, se il richiedente non ha altri figli, la maggiorazione spetta solo al secondo e al terzo nato in ordine cronologico). Se si tratta di adozione plurima di gemelli, la maggiorazione va riconosciuta per tutti i gemelli adottati tranne uno, a scelta del richiedente (es. adozione di tre gemelli il 7 maggio 2021, se il richiedente non ha altri figli, la maggiorazione spetta solo a due dei tre gemelli adottati, a scelta del richiedente);
- * in caso di adozione plurima avvenuta nello stesso giorno del 2021, se non si tratta di un primo evento (ovvero se il genitore richiedente in precedenza ha già avuto figli, anche adottivi), la maggiorazione va riconosciuta per ogni adottato, anche in caso di adozione di gemelli (es. adozione di tre minorenni il 7 maggio 2021, se il richiedente ha altri figli, la maggiorazione spetta a tutti e tre i minorenni adottati).
Per maggiori informazioni consulta il sito dell'Inps
Bonus asilo nido: a chi spetta, a quanto ammonta, come ottenerlo e scadenza domanda
Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, ai figli nati dal 1° gennaio 2016 spetta un contributo di massimo 1.000 euro per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. L’importo del buono è elevato fino a un massimo di 3.000 euro sulla base dell’ ISEE minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione. Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore. La domanda può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato in possesso dei requisiti richiesti.
A quanto ammonta
L’importo massimo erogabile al genitore richiedente, a decorrere dal 2020, è determinato in base all’ ISEE minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione. Di seguito, gli importi massimi concedibili e la relativa parametrazione mensile:
- * ISEE minorenni fino a 25.000 euro = budget annuo 3.000 euro (importo massimo mensile erogabile 272,72 euro per 11 mensilità). Nel caso di pagamento di dieci mensilità erogate al massimo dell’importo mensile concedibile (272,72 euro), l’undicesima mensilità sarà erogata per un importo massimo di 272,70 euro, per non superare il tetto annuo di 3.000 euro per minore.
- * ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro = budget annuo 2.500 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 per 11 mensilità) Nel caso di pagamento di dieci mensilità erogate al massimo dell’importo mensile concedibile (227,27 euro), l’undicesima mensilità sarà erogata per un importo massimo di 227,20 euro, per non superare il tetto annuo di 2.500 euro per minore.
- * ISEE minorenni da 40.001 euro = budget annuo 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 per 11 mensilità). Nel caso di pagamento di dieci mensilità erogate al massimo dell’importo mensile concedibile (136,37 euro), l’undicesima mensilità sarà erogata per un importo massimo di 136,30 euro, per non superare il tetto annuo di 1.500 euro per minore. In assenza dell’indicatore valido o qualora il bonus sia richiesto dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minorenne, verrà conteggiata la rata spettante in misura non superiore a 1.500 euro annui (136,37 euro mensili), fermo restando che, qualora dovesse essere successivamente presentato un ISEE minorenni valido, a partire da tale data, verrà corrisposto l’importo maggiorato fino a un massimo di 3.000 euro annui, sussistendone i requisiti.
Il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta.
Requisiti
La domanda può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato in possesso dei seguenti requisiti :
- * cittadinanza italiana;
- * cittadinanza UE;
- * permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- * carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea; (art. 10, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30);
- * carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell’Unione europea (art. 17, d.lgs. 30/2007);
- * status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- * residenza in Italia;
- * relativamente al contributo asilo nido, il genitore richiedente deve essere il genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta;
- * relativamente al contributo per forme di assistenza domiciliare, il richiedente deve coabitare con il figlio e avere dimora abituale nello stesso comune.
Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda. In caso di adozioni o affidamenti preadottivi verrà presa in considerazione la data più favorevole tra il provvedimento di adozione e la data di ingresso in famiglia del minore, purché successivo al 1° gennaio 2016.
Presentazione e scadenza domanda
In sede di presentazione della domanda è necessario specificare l’evento per il quale si richiede il beneficio e precisamente:
- * pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati (“Contributo asilo nido”). Va evidenziato che per “asili nido privati autorizzati” si intendono le strutture che abbiano ottenuto l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento da parte dell’ente locale competente, a seguito della verifica del rispetto di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle vigenti normative nazionale e locale, ai fini dello svolgimento del servizio educativo di asilo nido. Sono, pertanto, escluse dal rimborso le spese sostenute per i servizi all’infanzia diversi da quelli forniti dagli asili nido (ad esempio ludoteche, spazi gioco, pre-scuola, ecc.);
- * introduzione di forme assistenza domiciliare a favore dei bambini, di età inferiore a tre anni, affetti da gravi patologie croniche (“Contributo per introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione”).
La domanda può essere presentata entro la mezzanotte del 31 dicembre 2021. Per maggiori informazioni consulta il sito dell'Inps
Bonus mamma domani: a chi spetta, a quanto ammonta, come ottenerlo
Il premio alla nascita di 800 euro (bonus mamma domani) viene corrisposto dall’INPS per la nascita o l’adozione di un minore, a partire dal 1° gennaio 2017, su domanda della futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affidamento preadottivo.
Requisiti e a chi spetta
Le gestanti e madri, cittadine italiane, comunitarie o non comunitarie, devono essere regolarmente presenti e residenti in Italia. La prestazione, altrimenti detta bonus mamma domani, è rivolta alle donne in gravidanza o alle madri per uno dei seguenti eventi verificatisi dal 1° gennaio 2017:
- * compimento del settimo mese di gravidanza;
- * parto, anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza;
- * adozione nazionale o internazionale del minore, disposta con sentenza divenuta definitiva ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184;
- * affidamento preadottivo nazionale disposto con ordinanza ai sensi dell’art. 22, c. 6, l. 184/1983 o affidamento preadottivo internazionale ai sensi dell’art. 34, l. 184/1983.
Il beneficio è concesso in un’unica soluzione per ogni evento (gravidanza, parto, adozione o affidamento) e in relazione a ogni figlio nato, adottato o affidato.
Quanto spetta
L’importo dell’assegno è di 800 euro. Le modalità di pagamento previste sono:
- * bonifico domiciliato presso ufficio postale;
- * accredito su conto corrente bancario;
- * accredito su conto corrente postale;
- * libretto postale;
- * carta prepagata con IBAN.
Per tutti i pagamenti, eccetto bonifico domiciliato presso ufficio postale, è richiesto il codice IBAN. Per maggiori informazioni consulta il sito dell'Inps
Bonus Iscro per i lavoratori con partita IVA: a chi spetta, a quanto ammonta e come ottenerlo
Il bonus Iscro è stato approvato dal governo, in fase sperimentale per il triennio 2021-2023, con la Legge di Bilancio 2021. Una specie di cassa integrazione per i lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva che non risultano iscritti a nessun albo. L’incentivo avrà un importo variabile, tra i 250 e gli 800 euro mensili, per la durata di sei mesi e non concorrerà alla formazione del reddito personale di coloro che lo riceveranno. Questi, però, dovranno partecipare a dei corsi di formazione professionale gestiti dall’Anpal.
Chi perde l'indennità
I lavoratori che percepiscono il bonus, lo perderebbero qualora decidessero di chiudere la partita Iva (o non seguire i corsi). Per maggiori informazioni consulta il sito dell'Inps AGGIORNATO IL 03 marzo 2021