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Crisi Russia-Ucraina: la Borsa russa perde l'8% in apertura. Tremano tutti i listini

Apertura pesante a Milano con il Ftse Mib che cede in apertura il 2,59% a 25.375 punti.  Sul listino principale è panic selling sulle banche con Unicredit che lascia il 4,5% e su Tim, la peggiore del listino con un calo del 7,3 per cento. Avvio in profondo rosso per le Borse europee, spaventate dall'escalation militare in Ucraina.

A Parigi il Cac 40 ha aperto in calo del 2,28% a 6.633 punti, a Londra il Ftse 100 cede ll'1,2% a 7.394 punti mentre a Francoforte il Dax arretra del 2,48% a 14.365 punti
La Borsa di Mosca continua ad affondare. Dopo essere precipitata ieri ai livelli della crisi del 2014, riparte con un calo dell'8% dopo pochi minuti dall'avvio degli scambi. 

Gli indici azionari in Asia perdono terreno, per la terza seduta consecutiva sull'escalation delle tensioni in Ucraina. Localmente la nuova stretta normativa sul settore tecnologico cinese hanno messo alla prova gli investitori. L'indice MSCI Asia Pacifico è crollato fino al 2,1% al minimo di tre settimane, Tokyo ha perso l'1,71%, Seul l'1,3%, Shanghai lo 0,96%, Shenzhen l'1,23% e Hong Kong, ancora aperta, cede il 2,8 per cento.

"In effetti, attendiamo sanzioni contro la Russia dall'Occidente, che introdurrebbero un livello elevato di instabilità finanziaria nei mercati globali" commenta un analista. "E poi la rappresaglia sul taglio delle forniture di gas all'Europa, dove l'aumento dei prezzi potrebbe distruggere la domanda e innescare una maggiore inflazione".
Il prezzo del gas naturale vola sull'acuirsi della crisi ucraina: la quotazione sulla piazza di Amsterdam è a 80 euro Mwh con un aumento del 10% dopo essere salita fino a 82 euro con un rialzo del 13,2%.

Quotazioni del petrolio in netto rialzo con l'acuirsi della crisi in Ucraina: questa mattina il Brent del Mare del Nord tocca i 97,51 dollari al barile con un aumento del 2,21% mentre il Wti guadagna il 3,95% a 94,64 dollari al barile.
L'acuirsi della crisi Ucraina spinge i prezzi dell'oro sui mercati asiatici che sono arrivati a toccare durante la seduta i 1.915 dollari l'oncia, ai massimi da 8 mesi. Ora il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.911 dollari l'oncia in rialzo dello 0,26%.

Avvio di giornata in rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedeschi che, dopo le prime battute, segna 171,9 punti a fronte dei 170 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano scende però all'1,88%.

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