"Questo governo quando è nato, è nato come un governo ecologico. Fa del clima, della transizione verde e digitale un pilastro portante. In questo senso devo dire che il nostro ministro è stato straordinario, ha fatto quello che difficilmente poteva essere immaginato anche un anno e mezzo fa". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento di replica alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Possiamo non essere d'accordo sul Superbonus del 110% e non siamo d'accordo sulla validità di questo provvedimento. Il costo di efficientamento è più che triplicato, i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati", ha spiegato.
M5s: perplessi per l'irricevibile perentorietà del premier
"Ci lascia abbastanza perplessi l'irricevibile perentorietà con cui il premier Draghi si è scagliato contro il Superbonus al 110%. E' stata gettata una volta per tutte la maschera: forse alla base dei continui paletti normativi e della ossessiva smania dell'esecutivo di voler limitare la circolazione dei crediti fiscali, c'è proprio questa insofferenza del presidente del Consiglio nei confronti del provvedimento. Il quale, però, nel 2021 ha contribuito in maniera decisiva a quel +6,6% del Pil di cui ha giovato in primis proprio il premier. Un'incidenza, quella del Superbonus al 110%, confermata da decine di analisi e di studi, che hanno portato commissari europei come Timmermans e Simson ad evidenziarne la portata innovativa. Insomma, mentre l'Europa plaude e guarda con curiosità agli effetti positivi di questa agevolazione, il nostro primo ministro la boccia sonoramente proprio a Strasburgo: una contraddizione evidente. E uno schiaffo sonoro alla maggioranza che lo sostiene, visto che il Superbonus al 110% è nato grazie all'intuito del M5s ma ora trova il favore incontrastato di tutto il Parlamento. Per un motivo: questo meccanismo fiscale non solo ha portato in dodici mesi un risparmio di energia pari a quello dei consumi di energia elettrica di un milione e 100 mila famiglie, ma ha avuto effetti salvifici sull'edilizia, con ricadute occupazionali impensabili prima che arrivasse l'ok alla misura. Inoltre, vorremmo rammentare a Draghi che l'escalation dei costi nel settore delle costruzioni c'è stato in tutta Europa, anche in quei paesi che non hanno bonus edilizi. Quindi parlare di efficientamenti energetici dai costi triplicati lascia il tempo che trova, un po' come a inizio anno quando si puntò il dito sul boom di frodi legate al Superbonus, boom rivelatosi poi un falso storico. Al premier Draghi chiediamo maggiore accortezza: provi a dare a questo sgravio un quadro normativo chiaro senza ostacoli e mutamenti di scenario ogni mese, poi ne riparleremo". Così in una nota i senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.
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