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Imprenditoria femminile, al via le domande per gli incentivi. Come inoltrare la richiesta - FAQ

Prende il via il Fondo del Ministero dello sviluppo economico per le donne che vogliono avviare  nuove attività imprenditoriali o rafforzarne di esistenti. Si tratta di un intervento cardine dell’azione di governo, inserito tra le priorità del PNRR, a cui il Mise ha destinato complessivamente 200 milioni di euro con l’obiettivo di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili.

Imprenditoria femminile, al via le domande per gli incentivi. Come presentare la richiesta - FAQ

Prende il via il Fondo del Ministero dello sviluppo economico per le donne che vogliono avviare  nuove attività imprenditoriali o rafforzarne di esistenti.

Si tratta di un intervento cardine dell’azione di governo, inserito tra le priorità del PNRR, a cui il Mise ha destinato complessivamente 200 milioni di euro con l’obiettivo di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili.

>>>Tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Invitalia.

A partire dal 5 maggio potranno essere presentate le domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo il seguente calendario:

  • * per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi e per procedere alla compilazione delle domande, a partire dalle 10.00 del 5 maggio 2022. Per la presentazione vera e propria è necessario attendere le ore 10.00 del 19 maggio 2022.
  • * per lo sviluppo di imprese femminili costituite oltre i 12 mesi, la compilazione delle domande potrà avvenire dalle 10.00 del 24 maggio 2022, mentre la presentazione potrà avvenire a partire dalle 10.00 del 7 giugno 2022.

Il Fondo dispone di 160 milioni di euro di fondi PNRR, che hanno integrato i 40 milioni di euro già stanziati dalla Legge di Bilancio 2021. E' destinato alle imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) con sede legale e/o operativa situata sul territorio nazionale.

L’avvio di nuove attività imprenditoriali sarà inoltre supportato con azioni dirette ad affiancare le donne nel percorso di formazione, ma anche attraverso servizi di assistenza tecnico-gestionale dell'incentivo.

Le agevolazioni saranno concesse a fronte di programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, commercio e turismo, nonché nella fornitura di servizi nella realizzazione degli investimenti.

Gli sportelli per la presentazione delle domande saranno gestiti da Invitalia per conto del Ministero dello sviluppo economico.

Con prossimi provvedimenti ministeriali verranno infine rifinanziate gli altri incentivi già avviati, come Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a Tasso zero), a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, e Smart&Start, a supporto di startup e PMI innovative.

Cos'è il Fondo impresa femminile

Il Fondo impresa femminile è l’incentivo nazionale che sostiene la nascita e il consolidamento delle imprese guidate da donne, promosso dal Ministero dello sviluppo economico. Sono finanziati programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Il Fondo mette a disposizione delle imprese femminili, nuove o già avviate, 200 milioni di euro. Invitalia è il soggetto gestore della misura.

Come presentare la domanda

1. Come si presenta la domanda?

Le domande devono essere presentate online sulla piattaforma di Invitalia che sarà attivata in tempi diversi per le due linee di incentivo secondo le seguenti date:

La piattaforma sarà aperta per la presentazione delle domande a partire dalla data di apertura dello sportello solo nei giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00.

La compilazione, firmata digitalmente, si concluderà, con il rilascio del "codice di predisposizione della domanda" che dovrà essere inserito per l'invio della domanda.

Non è prevista una data di chiusura dello sportello per la presentazione delle domande. Lo sportello rimarrà aperto fino ad esaurimento delle risorse.

È bene ricordare che per presentare la domanda è necessaria l’identificazione digitale con SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
È inoltre necessario disporre di una firma digitale e di una casella di Posta Elettronica Certificata.
Una volta compilata, la domanda dovrà essere firmata digitalmente dal legale rappresentante della società proponente o dalla persona fisica proponente per conto della società costituenda.

2. In cosa consiste la domanda di agevolazioni?

La domanda di agevolazione è un documento che comprende un piano d’impresa (business plan) in cui sono riportate le informazioni sull’impresa, la descrizione dell’intero progetto e programma di investimenti.

Vedi lo schema di piano d’impresa.

Alla domanda, comprensiva di piano d’impresa, devono essere allegati diversi documenti.

Consulta la modulistica per verificare quali allegati sono richiesti per la tua impresa.

3. Chi deve compilare la domanda sulla piattaforma?

L’accesso alla procedura è riservato:

  • al rappresentante legale dell’impresa femminile richiedente, come risultante dal certificato camerale
  • alla lavoratrice autonoma
  • alla persona fisica proponente per conto dell'impresa femminile costituenda. La stessa persona fisica dovrà comparire all'interno della compagine della futura società come rappresentante legale, referente o socio.

La presentazione della domanda non può essere delegata a soggetti che non rientrino in queste categorie.

4. È necessario aver un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) per poter presentare la domanda?

Sì, è necessario indicare nella domanda un indirizzo PEC. Questo sarà l’indirizzo a cui saranno inviate tutte le comunicazioni formali da parte di Invitalia, prima di tutto la convocazione al colloquio di valutazione.

 

Spese ammissibili

1. Quali spese sono ammissibili al finanziamento?

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese relative a:

a) immobilizzazioni materiali, con particolare riferimento a impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata.
Tra queste rientrano:

  • spese connesse all’installazione di macchinari, impianti ed attrezzature
  • macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy, purché gli stessi beni siano identificabili singolarmente e localizzabili in modalità digitale
  • opere edili esclusivamente nel limite del 30% del programma di spesa agevolabile
  • strutture mobili e prefabbricati a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato

b) immobilizzazioni immateriali, necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata;

  • acquisizione brevetti
  • acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche, commisurate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa femminile. A titolo esemplificativo, sono incluse le spese relative alla progettazione e sviluppo di software applicativi, piattaforme digitali, applicazioni, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, ovvero per i relativi processi di produzione ed erogazione nonché alla progettazione e sviluppo di portali web, anche a solo scopo promozionale;

c) servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;

d) personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;

e) esigenze di capitale circolante:

  • nel limite del 20% delle spese complessivamente ammissibili, per le agevolazioni concesse per la nascita delle imprese femminili ovvero per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda;
  • nel limite del 25% delle spese complessivamente ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda, per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda.

2. Quali spese rientrano nel capitale circolante?

Le spese per il capitale circolante comprendono:

  • materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
  • servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • godimento di beni di terzi, quali le spese di affitto relative alla sede aziendale ove viene realizzato il progetto imprenditoriale; canoni di leasing e costi di noleggio relativi a impianti, macchinari e attrezzature necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
  • oneri per la garanzia (fidejussione o polizza fidejussoria) richiesta nel caso di erogazione dell’anticipazione pari al 20% delle agevolazioni concesse (di cui all’articolo 17, comma 3, del decreto 30 settembre 2021)

Ogni acquisto deve essere fatto a condizioni di mercato e da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente.

3. Come si calcola il contributo sul circolante per le imprese femminili con più di 36 mesi?

Le imprese costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda possono richiedere finanziamento per le esigenze di capitale circolante per un massimo del 25% del piano di spesa ammissibile e comunque nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.

La media è calcolata in base ai costi della produzione relativi ai tre esercizi precedenti la data di presentazione della domanda.

Le voci di costo considerate sono quelle riportate nello schema di conto economico civilistico (art. 2425 codice civile) ai punti:

  • * 6) ossia costi per materie prime, sussidiarie, di consumo: con esclusione delle merci;
  • * 7) ossia costi per servizi;
  • * 8) ossia costi per godimento di beni di terzi.

La media è ponderata con peso pari a 1,5 per gli esercizi 2020 e 2021 (coincidenti la pandemia Covid-19) e pari a 1 per gli altri esercizi.

Per le imprese costituite nel corso dell’anno n-3 indicare l’ammontare del capitale circolante, come precedentemente definito, ed inserire l’importo parametrato sull’intero anno. Esempio: impresa costituita in data 1° maggio n-3 con capitale circolate, risultante da scritture contabili dell’anno n-3, pari a 96.000 euro. L’importo da inserire in tabella dovrà essere calcolato nel modo seguente: 96.000: 8 (mesi lavorativi di n-3) = 12.000 x 12 = 144.000 (importo da inserire in tabella per l’anno n-3).

Il valore del circolante relativo agli ultimi 3 esercizi, dovrà essere attestato da parte di un commercialista iscritto all’albo professionale. E’ disponibile un format nella modulisticaAllegato L – Attestazione commercialista dati economico-patrimoniali impresa proponente.

Per le imprese che non redigono un bilancio, l'attestazione sulle spese per circolante sostenute negli ultimi 3 esercizi dovrà fare riferimento ai documenti contabili.

4. Sono finanziabili spese sostenute prima della presentazione della domanda?

No, sono ammissibili solamente le spese sostenute dopo la data di presentazione della domanda.
Sulla base del DM 30/09/21 (articolo 10 c.5 e art. 13 c.6) sono ammissibili alle agevolazioni solo le spese sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda. Pertanto, investimenti realizzati in data antecedente a quella di presentazione della domanda non sono ammissibili.

5. Alla domanda di finanziamento devono essere allegati i preventivi di spesa?

No, non sono richiesti preventivi per presentare la domanda di finanziamento.

6. Se un’impresa ha già un dipendente assunto come apprendista part-time, cambiare la tipologia di contratto in full-time rientrerebbe tra le spese ammissibili o deve essere neoassunto?

La norma parla esplicitamente di personale dipendente assunto “dopo la data di presentazione della domanda…”. La variazione di tipologia di contratto, pertanto, non rientra tra le spese ammissibili. (DM 30/09/21, art. 10 c.2).

7. Le spese di “avviamento e licenza commerciale” rientrano tra le spese ammissibili?

No. Le spese di avviamento o licenze commerciali non sono ammissibili.

8. Le spese per acquisto di immobili e terreni necessari allo svolgimento dell’attività sono ammissibili?

No. Le spese per l’acquisto di immobili e terreni non sono ammissibili.

9. Quali spese rientrano nelle opere edili?

Nelle opere edili rientrano gli interventi edilizi su un immobile esistente, destinato alla sede operativa, e finalizzati al consolidamento, manutenzione, ripristino, adeguamento dell’immobile. Sono finanziabili solo lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono esclusi costi per ampliamento volumetrico e costruzione di nuove cubature. A titolo di esempio, rientrano nelle opere edili le spese per: infissi, serramenti e impiantistica generale (impianto elettrico, idraulico, fotovoltaico, impianti di condizionamento, videosorveglianza, rete dati, ecc.) Sono escluse le spese per direzioni lavori e consulenze.

10. È possibile acquisire beni da fornitori esterni o in rete attraverso l'e-commerce?

Sì, sono spese ammissibili.

11. Sono ammissibili variazioni del programma di spesa presentato?

Le variazioni devono essere preventivamente comunicate a Invitalia, argomentate da una relazione/documentazione illustrativa e non devono comportare modifiche sostanziali del progetto.

12. Sono ammissibili le spese per attività di marketing?

Sì. Le spese di marketing possono essere inserite nel piano di spesa tra le immobilizzazioni immateriali se si tratta di spese come ad esempio la progettazione e sviluppo di portali o sviluppo di una identità visiva. Altre spese pubblicitarie correnti possono essere comprese nelle spese per il circolante. Inoltre si può utilizzare il voucher incluso nel servizio di assistenza tecnico-gestionale.

13. Gli arredi sono spese ammissibili?
Gli arredi possono rientrare tra le spese ammissibili se strettamente funzionali e necessari allo svolgimento dell’attività proposta.

14. Per un nuovo assunto è ammissibile il contratto di praticantato?

Sì è ammissibile, il praticantato è un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

15.  Per un'impresa che opera in regime forfettario l'iva è un costo ammissibile? 

No, l’iva non è un costo ammissibile. Il Decreto direttoriale 30 marzo 2022 allegato 2 indica come non ammissibili le spese relative a imposte, tasse inclusa l’IVA e non sono previste eccezioni.

16. È ammissibile la spesa per un impianto fotovoltaico?
Se la domanda di finanziamento prevede, nel programma d’investimento, l’installazione di un impianto fotovoltaico centralizzato utile al funzionamento dell’azienda, è possibile inserire i pannelli fotovoltaici tra le spese per opere edili. Se invece la domanda di finanziamento propone un progetto di investimento per la produzione di energia elettrica da fonte solare-fotovoltaica, la costruzione di un impianto produttivo è finanziabile nell’ambito della voce impianti attrezzature e macchinari.

Cosa finanzia

Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi.

In caso di nuova impresa

Se sei una libera professionista e vuoi costituire una nuova impresa, oppure la tua impresa è stata costituita da meno di 12 mesi, puoi presentare progetti d’investimento fino a € 250.000. Il Fondo mette a disposizione un contributo a fondo perduto che varia in funzione della dimensione del progetto:

  • * per progetti fino a € 100.000, l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000
    * per progetti fino a € 250.000, l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000

In caso di impresa già costituita

Se hai un’impresa attiva da più di 12 mesi, puoi presentare progetti d’investimento fino a € 400.000 per sviluppare nuove attività o per ampliare attività esistenti. In questo caso, il Fondo prevede un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di € 320.000.  Il finanziamento a tasso zero è da rimborsare in otto anni.

In entrambi i casi, non è richiesto un valore minimo del progetto d’investimento, che dovrà essere realizzato in 24 mesi.

I piani di spesa possono prevedere le spese per investimento e il costo del lavoro*. Sono finanziabili anche le spese per il capitale circolante, entro un massimo del 20% del programma di spesa ammissibile (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi). Solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al circolante è concesso interamente a fondo perduto.

Le proponenti possono inoltre richiedere, al momento della compilazione della domanda, il servizio di assistenza tecnico-gestionale che comprende:

  • * un tutoraggio – in fase di realizzazione del progetto – per accompagnare le imprese nell’utilizzo delle agevolazioni, supportarle nel predisporre le richieste di erogazione del finanziamento o altra documentazione di progetto, e trasferire competenze specialistiche, mediante incontri on line o in presenza che verranno pianificati insieme al tutor
    * un voucher di 2.000 euro da utilizzare a copertura del 50% del costo sostenuto dalle imprese per l’acquisto di servizi di marketing o comunicazione strategica del valore minimo di 4.000 euro

* Il costo del lavoro, finanziabile per il personale dipendente assunto dopo la presentazione della domanda, è calcolato in base a costi orari standard per livello di inquadramento, secondo le seguenti indicazioni:

  • * Personale con livello quadro con funzioni direttive o dirigente: 52,00 euro/ora
    * Personale con livello quadro: 30,00 euro/ora
    * Personale con livello impiegato o operaio: 21,00 euro/ora

Le Faq

1. Chi può accedere ai finanziamenti previsti dal Fondo impresa femminile?

Possono ricevere i finanziamenti le “imprese femminili”, definite come:

  • * società cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
  • * società di capitali le cui quote e componenti degli organi di amministrazione siano per almeno i due terzi donne
  • * imprese individuali con titolare donna
  • * lavoratrici autonome

Le condizioni devono sussistere alla presentazione della domanda.
Per la definizione di impresa femminile il riferimento è al DM 30 settembre 2021 (GU 14 dicembre 2021) capo I, articolo 1.

2. Le associazioni tra professionisti sono incluse nella definizione di impresa femminile?

No. Sulla base di quanto stabilito dal Decreto interministeriale del 30/09/21, la definizione di impresa femminile esclude la fattispecie dello studio professionale associato, sono invece ammesse le lavoratrici autonome come libere professioniste con partita IVA.

3. Il fatturato annuo di un’impresa o il numero di dipendenti donna sono un requisito per l’accesso agli incentivi?

No, il fatturato annuo e numero di dipendenti donna non sono elementi rilevanti per l’accesso ai finanziamenti.

4. Quale forma giuridica può avere un’“impresa femminile”?

Sia per le imprese da avviare, sia per le imprese già attive sono ammesse le seguenti forme giuridiche:

  • * società di persone
  • * società cooperative (comprese le cooperative sociali di tipo A e B)
  • * società di capitali
  • * ditte individuali
  • * attività di libera professione (partita iva senza iscrizione al registro delle imprese)

5. In quale momento devono essere verificati i requisiti di impresa femminile?

Per le imprese già costituite la caratteristica di impresa femminile, requisito imprescindibile per l’accesso agli incentivi, deve essere verificata alla data di presentazione della domanda. Qualsiasi variazione avvenuta in precedenza non è rilevante.

Tutti i requisiti di accesso saranno controllati in fase di compilazione della domanda.

È importante tenere presente che fanno fede i dati come risultano dal Registro delle imprese alla data di presentazione della domanda.

6. Come vengono verificati i requisiti nella fase di compilazione?

In fase di compilazione della domanda, la piattaforma prevede l’acquisizione automatica dei dati dal Registro delle imprese e il controllo in tempo reale.

Se dal controllo non risulteranno convalidati i requisiti di ammissione non sarà possibile proseguire nella compilazione della domanda.

È importante quindi verificare ed eventualmente aggiornare i dati dell’impresa presenti nel Registro delle imprese al più presto.

7. Le persone fisiche possono presentare la domanda?

Sì, le persone fisiche che intendono costituire una impresa femminile possono presentare domanda di accesso alle agevolazioni previste dal Capo II (Avvio d’impresa).

La stessa persona fisica proponente dovrà comparire all’interno della compagine della futura società come rappresentante legale, referente o socio.

Si ricorda che nell’impresa femminile costituenda non è ammessa la presenza di persone giuridiche tra i futuri soci.

Nel caso in cui il progetto venga ammesso alle agevolazioni, i proponenti devono costituire l’impresa e hanno 60 giorni di tempo, dalla comunicazione di esito positivo, per inviare i documenti che provano l’avvenuta costituzione dell’impresa o l’apertura della partita IVA nel caso di attività libero professionali.

8. Per quanto tempo deve essere mantenuto il requisito di impresa femminile?

Il requisito di impresa femminile deve essere mantenuto per 3 anni a partire dal completamento dell’iniziativa, che coincide con la data dell’erogazione del saldo. La perdita della qualifica di impresa femminile prima dei 3 anni dal completamento dell’iniziativa comporta la revoca delle agevolazioni.

9. L’impresa familiare può presentare domanda di incentivo?

Sì, l’impresa familiare è una vera e propria impresa individuale, che assume la veste di impresa familiare solo quando vi siano familiari del titolare che collaborano nell’attività d’impresa. Può quindi presentare la domanda se rientra tra le imprese individuali con titolare donna.

10. Come si verifica la data di costituzione dell’impresa?

La data di costituzione che fa fede per tutte le società (di persone e di capitali) e per le ditte individuali è quella riportata nel Registro delle imprese.
Per le lavoratrici autonome il riferimento è la data di apertura della partita IVA all’Agenzia delle Entrate.

11. NEW! Le imprese inattive possono presentare la domanda?

Dipende se si tratta di imprese nuove o già avviate. Le imprese costituite da meno di 12 mesi, anche se inattive, possono presentare domanda sul Capo II. Le imprese costituite da oltre 12 mesi che risultano inattive alla data di presentazione della domanda non sono ammissibili alle agevolazioni (Capo III).

12. Una impresa che ha già avuto i finanziamenti su altri incentivi (es. Resto al Sud, ON, …), può presentare un progetto di ampliamento sul Fondo impresa femminile?

Sì, una impresa può presentare la domanda per un progetto diverso da quelli già finanziati con gli altri incentivi, che sarà valutato nel merito.

Le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato, anche de minimis, nei limiti previsti dalla disciplina europea (Cumulo delle agevolazioni - Art. 7. decreto 30 settembre 2021).

13. Una cittadina straniera può presentare la domanda?
Sì. Le cittadine di Paesi extra UE possono accedere agli incentivi previsti dal Fondo se alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente residenti in Italia
- sono in possesso dei requisiti di legge
- sono in possesso di un permesso di soggiorno della durata minima di 12 mesi

Una volta ricevuta la comunicazione di ammissione, per poter firmare il contratto di finanziamento (detto provvedimento di concessione del finanziamento), è necessario aver attivato la procedura per il rilascio o conversione del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo, presentando la domanda online allo Sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura competente. Per maggiori informazioni consultare il sito del Ministero degli interni https://www.interno.gov.it/it/temi/immigrazione-e-asilo/modalita-dingresso

14. Un'impresa femminile agricola può presentare un progetto imprenditoriale per diversificare l’attività?
Sì, un'impresa agricola femminile può presentare un nuovo progetto di sviluppo che abbia ad oggetto attività diverse dalla produzione primaria di prodotti agricoli, come ad esempio agriturismo o trasformazione di prodotti agricoli. L’impresa dovrà garantire una contabilità ordinaria separata, per tenere distinte le diverse gestioni.

15. Cosa si intende per stato di disoccupazione?
Per stato di disoccupazione si intende la condizione di una persona priva di impiego che sia immediatamente disponibile a svolgere una attività lavorativa.
In particolare, sono considerate disoccupate le persone prive di impiego che dichiarano al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro di cui all'articolo 13, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego. La Did online - Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, è la dichiarazione che determina formalmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona. Per la presentazione della domanda da parte di donne disoccupate che intendono avviare una attività di lavoro autonomo è richiesta una Dichiarazione disponibile nella modulistica: Allegato H – DSAN Disoccupazione

16. Come vanno considerate le quote con nuda proprietà e usufrutto sulla stessa quota sociale intestate a persone diverse?
Il requisito di impresa femminile viene verificato sulla base della nuda proprietà della quota di capitale, la quale attribuisce la qualifica di socio.

 

Gli incentivi

 1. Cosa finanziano gli incentivi?

Gli incentivi finanziano programmi di investimento per l’avvio o lo sviluppo delle imprese femminili da realizzare in 24 mesi.
I programmi oltre a spese per investimento possono comprendere costo del lavoro e spese per il capitale circolante. Queste ultime sono finanziabili entro un massimo del 20% del programma (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi).
Il valore del programma di investimento può arrivare a:

  • massimo € 250.000 (iva esclusa) per progetti di avvio di impresa (CAPO II del decreto)
  • massimo € 400.000 (iva esclusa) per progetti di sviluppo di impresa (CAPO III del decreto)

Non c’è un valore minimo del progetto.

2. Quali attività sono ammissibili?

Sono ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo.
Non è ammissibile la produzione primaria di prodotti agricoli.

3. È previsto un importo minimo del progetto d’impresa? 

No, non è richiesto un importo minimo per il programma di investimento.

4. Quali incentivi sono previsti dal Fondo?

Il Fondo prevede due linee di incentivo:

  1. incentivi per l’avvio di imprese femminili: per libere professioniste e imprese non ancora costituite o costituite da non più di 12 mesi (CAPO II)
  2. incentivi per lo sviluppo o il consolidamento di imprese femminili: per libere professioniste o per imprese costituite da oltre 12 mesi (CAPO III)

5. Per le imprese con meno di 12 mesi che presentano un progetto di investimento, quali sono gli incentivi?

Gli incentivi sono costituiti da un contributo a fondo perduto a cui si aggiungono servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.

  • per progetti fino a € 100.000 (iva esclusa) l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) e comunque entro un tetto massimo di € 50.000
  • per progetti fino a € 250.000 (iva esclusa) l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000

Oltre al contributo a fondo perduto è possibile richiedere servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.

6. Per imprese con oltre 12 mesi che presentano un progetto di investimento, quali sono gli incentivi?

Gli incentivi sono costituiti da un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero da restituire in 8 anni, a cui si aggiungono servizi di assistenza tecnico gestionale per un valore massimo di € 5.000.

  • per progetti fino a € 400.000 l’agevolazione copre l’80% delle spese, per un massimo di € 320.000 con un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero
  • solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al capitale circolante è concesso interamente a fondo perduto

7. Per le imprese con più di 12 mesi, come si suddividono gli incentivi tra fondo perduto e finanziamento a tasso zero?

Le imprese costituite da oltre 12 mesi, possono ottenere agevolazioni che arrivano all’80% del piano di spesa ammissibile.

Come si articolano le agevolazioni:

  • Per le imprese tra 12 e 36 mesi dalla costituzione, le agevolazioni sono concesse sul programma di spesa complessivo  al 50% come contributo a fondo perduto e al 50% come finanziamento a tasso zero
  • Per le imprese costituite da oltre 36 mesi esiste una distinzione tra copertura delle spese del capitale circolante e altre spese:
    • le agevolazioni a copertura del circolante sono concesse interamente a fondo perduto
    • o le restanti agevolazioni a copertura delle spese per investimenti, costo del lavoro, servizi in cloud, sono concesse al 50% come contributo a fondo perduto e al 50% come finanziamento a tasso zero.

8. Come si può coprire la parte del piano di spesa non coperta dal Fondo?

L’incentivo finanzia una quota del programma di spesa. La restante parte e l’IVA devono essere coperte dal beneficiario, con risorse proprie o con altri finanziamenti.

9. È ammissibile un’attività di agriturismo?
Sì, a condizione che la società proponente sia già costituita e attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli di cui all’Allegato I del TFUE. Resta inteso che per tali iniziative, l’impresa dovrà garantire una contabilità ordinaria separata, per tenere distinte le diverse gestioni (non è ammissibile l’uso promiscuo dei beni d’investimento, né rientrano tra le spese agevolabili nel capitale circolante le materie prime oggetto della produzione agricola).

10. Sono cumulabili gli incentivi previsti dal Fondo impresa femminile con agevolazioni fiscali (ad es. credito d'imposta Industria 4.0)?
Sì, le agevolazioni del Fondo impresa femminile possono essere cumulate con altri benefici fiscali come il credito di imposta per investimenti in beni strumentali (detto credito d'imposta "Industria 4.0").

11. Si può presentare un progetto imprenditoriale che non rientra nel codice Ateco primario dell’impresa?
Sì, è possibile solo nel caso di un’impresa già costituita che intenda avviare un progetto di sviluppo, ampliamento o diversificazione rispetto all'attività primaria dell'impresa.

 

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