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Nuovi aumenti in vista per le bollette: gas +27%, luce +17%

Si preannunciano nuovi rincari per le bollette, probabilmente a due cifre stando ai calcoli di Nomisma Energia. Gli aumenti erano nell’aria dopo l’impennata dei prezzi del gas sui mercati internazionali causata dalla stretta alle forniture decisa da Gazprom a partire da metà giugno. E così, secondo le previsioni della società di ricerca presieduta da Davide Tabarelli, nel terzo trimestre le famiglie italiane potrebbero dovere fare i conti con rialzi del gas del 27% e della luce del 17%. I calcoli spetteranno ufficialmente all’Autorità per l’energia, che renderà note le nuove tariffe riservate al mercato tutelato la prossima settimana, entro il 30 giugno.

Se ci saranno, come probabile, i rincari scatteranno infatti a partire dal primo luglio e saranno validi per tutto il terzo trimestre dell’anno. Dopo tre mesi di ossigeno, con il calo del 10% disposto per il periodo aprile-giugno, si tornerà quindi ad un trend di crescita, nonostante il governo abbia mantenuto in vigore, con il decreto di mercoledì scorso, l’azzeramento degli oneri di sistema diventato ormai praticamente imprescindibile. "Si tratterà di un aumento importante», sottolinea Tabarelli snocciolando le sue stime. Innanzitutto un balzo della bolletta elettrica del 17% a 48,5 centesimi a kWh che, per la famiglia tipo che consuma 2.700 kWh all’anno, implica una maggiore spesa, su base annuale, di 194,4 euro. Ancora più amare le novità per la bolletta del gas, la cui tariffa dovrebbe rimbalzare del 27% a 1,57 euro per metro cubo, con una maggiore spesa della famiglia tipo, che consuma 1.400 metri cubi l’anno, di 462 euro su base annua. «La decisione finale spetta all’Arera che certamente - aggiunge però Tabarelli - tenterà qualche intervento, con l’aiuto del governo, per limitare l’impatto della crisi sulla spesa dell’energia delle famiglie».

I prezzi di gas e elettricità sui mercati internazionali sono esplosi dopo la decisione della Russia di metà giugno di tagliare le forniture alla Germania e all’Italia. Alla fine di maggio il prezzo della materia prima ad Amsterdam viaggiava sotto i 90 euro a Megawattora. Il 16 di questo mese si sono toccati i 142 euro e questa settimana il prezzo ha ondeggiato sui 130 euro. Andamento simile per l’elettricità che alla Borsa elettrica del Gme è arrivata la scorsa settimana a 262 euro al Megawatt. Aumenti all’ingrosso che inevitabilmente si riverberano con un certo automatismo anche su quelli al dettaglio. Se quindi Autorità e governo non interverranno ancora per arginare i rincari, nonostante in estate il gas venga usato molto meno, la stagione si preannuncia comunque bollente sul fronte energetico. Il Codacons fa le somme e parla di una maggiore spesa per 657 euro su base annua. L’associazione ribadisce quindi l’esigenza «di tornare a prezzi amministrati dell’energia, unica strada percorribile per salvare i bilanci di milioni di famiglie e imprese».

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