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Stretta sul reddito di cittadinanza, si perde rifiutando anche offerte da privati

Stretta al reddito di cittadinanza. Anche il "no" a un’offerta congrua a chiamata diretta da un datore di lavoro privato rientra nel calcolo dei rifiuti che possono costare la perdita del beneficio.

Stretta al reddito di cittadinanza. Anche il "no" a un’offerta congrua a chiamata diretta da un datore di lavoro privato rientra nel calcolo dei rifiuti che possono costare la perdita del beneficio. Lo prevede un emendamento presentato dal centrodestra al dl aiuti approvato dalle commissioni della Camera con il voto contrario del M5s.

Le offerte congrue possono essere proposte «direttamente dai datori di lavoro privati» ai beneficiari che firmano il Patto per il lavoro (in cui è previsto l’obbligo di accettarne almeno una di tre). Il datore di lavoro privato comunica quindi il rifiuto al centro per l’impiego ai fini della decadenza.

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