La crescita dell’inflazione ha portato a un rincaro generale dei prodotti alimentari dell’8,8% in un anno, dall’aumento record dell’olio di semi (+ 68,6%), a quello del 12,8% dei frutti di mare. Lo indica lo studio della Coldiretti basato sulle rilevazioni Istat sull'inflazione a giugno 2022.
In cima alla classifica dei rincari ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente del conflitto in Ucraina, Paese che è fra i principali produttori; seguono il burro, con un aumento del 27,7%, farina (+20,5%) e pasta (+18,3%). Nella classifica dei rincari la margarina occupa il quinto posto (+16,8%), seguita da carne di pollo (+15,1%) e riso (+13,7%), «con diecimila ettari seminati in meno quest’anno per
la siccità che sta tagliando anche i raccolti», osserva la Coldiretti.
E’ aumentato anche il prezzo di uova (+13,6%), patatine fritte (+13,5%) e gelati (+13,4%). «Il nuovo balzo dei prezzi aggrava una situazione che, secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane oltre 8,1 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare», rileva l’organizzazione agricola. L’aumento dei costi colpisce inoltre l’intera filiera agroalimentare. Nelle campagne, per esempio, «più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività» e il 30%, secondo il Crea, lavora in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. P
er il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, "occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni» e «nell’immediato - rileva - bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro».
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