La guerra dell’energia tra Mosca e Bruxelles vive una nuova fase decisiva. A una manciata di giorni dalla riunione straordinaria dei ministri responsabili europei, in programma venerdì, le proposte per fare "scudo" al caro bollette e proteggere famiglie e imprese sono ormai pronte. E vanno da interventi sulla Piazza del gas di Amsterdam, a diverse vie per l’introduzione del price cap. Ad analizzarle per primi saranno nelle prossime ore gli ambasciatori Ue, in un confronto tutt'altro che semplice. Anche per questo le ipotesi che circolano nelle bozze messe sul tavolo dalla Repubblica Ceca, che guida la presidenza di turno Ue, e dai servizi della Commissione europea contemplano vari scenari. Tra le ipotesi sul tavolo di Bruxelles c'è in particolare il "Price cap", ovvero due soluzioni per introdurre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia via tubo: fissare un tetto massimo (che si prefigurerebbe come nuova sanzione contro Mosca), oppure istituire un’entità unica europea per acquistare il gas a un determinato prezzo, che non dovrebbe scendere sotto i 35 euro a megawattora. Al vaglio anche l’ipotesi di creare una "zona rossa" per i Paesi più esposti ai tagli delle forniture russe, tra cui l’Italia, dove potrebbe essere fissato un prezzo temporaneo amministrato per il gas legato all’andamento del Ttf. Ecco come è spiegato il "Price cap" sul sito del Dipartimento per le Politiche Europee. In italiano price cap si può tradurre: tetto al prezzo; limite massimo al prezzo; massimale di prezzo; massimale tariffario
- * Metodo di regolazione dei prezzi dei servizi pubblici volto a vincolare il tasso di crescita di un aggregato di prezzi o tariffe [Treccani, Dizionario di economia e finanza]
Di cosa parliamo?
L'espressione ha origine nell’ambito della regolazione dei prezzi dei servizi pubblici introdotta in Gran Bretagna negli anni Ottanta, ma il price cap è utilizzato anche in Italia nell’industria e nei servizi delle telecomunicazioni e nell’energia (cfr. Treccani, Dizionario di economia e finanza). La legge n. 481/95, che ha istituito l’Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità, prevede che l’Autorità fissi i parametri per la determinazione della tariffa "con il metodo del price cap, inteso come limite massimo della variazione di prezzo vincolata per un periodo pluriennale" (art. 18). Un’ampia spiegazione è disponibile nel glossario dell’Autorità medesima, pubblicato nel 2001. In altri testi UE, price cap viene tradotto in italiano con massimale di prezzo (cfr. IATE, clicca su IT) o massimale tariffario (es. Comunicazione della Commissione europea,18.5.2022) Price cap è divenuto di stretta attualità nei mesi recenti, a causa della crisi energetica e delle conseguenze della guerra in Ucraina.
Dove viene usato?
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha usato sia la locuzione italiana che quella inglese.
- * "Oggi l’Europa (...) si trova con forniture incerte di gas russo e anche prezzi esorbitanti. La Commissione è al lavoro su una proposta per introdurre un tetto al prezzo del gas, che sarà presentata al prossimo Consiglio Europeo. Non so quale esito avrà perché – come dico - le posizioni sono molto diverse. Ma la Commissione presenterà anche una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas". Intervento del Presidente al Meeting di Rimini, 24 agosto 2022
- * "Gli Stati Uniti sono preoccupati del prezzo del petrolio, soprattutto, e quindi è in quel contesto che è venuto il suggerimento da parte della Segretaria del Tesoro Yellen di avere un price cap al prezzo del petrolio. Ma il price cap è la cosa che chiunque suggerisce di fare in questa situazione. Nel caso dell’Europa, per il gas che viene attraverso i tubi non ci sono clienti alternativi all’Europa nei confronti della Russia. Quindi l’Europa ha un potere di mercato che deve esercitare, e lo può esercitare attraverso il price cap. Non lo esercita perché c’è paura, da parte di alcuni, che a quel punto la Russia per rispondere tagli le forniture di gas ancora di più, ma quello è già successo." (Conferenza stampa del Presidente Draghi a Bruxelles, 24 giugno 2022)
- * "La soluzione che proponiamo da diversi mesi è l'imposizione di un tetto al prezzo del gas russo, che consentirebbe anche di ridurre i flussi finanziari verso Mosca. Il Consiglio europeo ha dato alla Commissione il mandato di verificare la possibilità di introdurre un price cap. Questa misura è diventata ancor più urgente alla luce della riduzione nelle forniture da parte di Mosca: si riducono le forniture, il prezzo aumenta, l'incasso per Putin è lo stesso, le difficoltà per noi sono molto più alte". (Presidente Draghi, Camera dei deputati, Seduta del 22 giugno 2022)
A livello UE, nelle Conclusioni del Consiglio europeo dei giorni 23-24 giugno 2022, leggiamo nel testo inglese "temporary import price caps" e nel testo italiano "introduzione di tetti temporanei ai prezzi":
- * Recalling the Versailles Declaration and its conclusions of 21-22 October 2021, 24-25 March 2022 and 30-31 May 2022, the European Council reiterates its invitation to the Commission to explore with our international partners ways to curb rising energy prices, including the feasibility of introducing temporary import price caps where appropriate.
- * Ricordando la dichiarazione di Versailles e le proprie conclusioni del 21 e 22 ottobre 2021, del 24 e 25 marzo 2022 e del 30 e 31 maggio 2022, il Consiglio europeo rinnova il suo invito alla Commissione a esaminare insieme ai nostri partner internazionali modalità per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia, compresa la fattibilità dell'introduzione di tetti temporanei ai prezzi all'importazione, se del caso.
TTF - Per garantire un migliore funzionamento del Title Transfer Facility (Ttf), il mercato di Amsterdam dove viene fissato il prezzo di riferimento europeo del gas naturale, Bruxelles esplora l’ipotesi di sottoporlo «a supervisione finanziaria» da parte dell’Esma, «per evitare possibili mosse speculative». Al vaglio anche «sviluppare ulteriori indici di riferimento complementari» al Ttf, capaci di riflettere meglio le differenze tra i Paesi. EXTRA-PROFITTI - Limitare in via temporanea il prezzo dell’elettricità prodotta da fonti diverse dal gas permetterebbe di ricavare risorse per ammortizzare i costi delle bollette: gli extra-utili realizzati dalle grandi compagnie energetiche verrebbero utilizzati per sussidi ai consumatori. DECOUPLING - Anche il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’elettricità, che oggi segue l’andamento del primo, è tra le proposte utili a frenare l’impennata dei costi. FINANZIAMENTI - Nuove linee di credito potrebbero sostenere gli operatori dell’energia in difficoltà. MISURE COORDINATE - Sulla scia di quanto fatto per il gas, i governi dovrebbero adottare piani nazionali coordinati per risparmiare i consumi di elettricità. ETS - Tra le opzioni anche l’utilizzo - chiesto a gran voce dai Paesi dell’Est - delle quote della riserva di stabilità del mercato delle emissioni Ets.