Giovedì 02 Maggio 2024

Che cos'è il "Price cap": ecco come funziona il tetto al prezzo del gas

La guerra dell’energia tra Mosca e Bruxelles vive una nuova fase decisiva. A una manciata di giorni dalla riunione straordinaria dei ministri responsabili europei, in programma venerdì, le proposte per fare "scudo" al caro bollette e proteggere famiglie e imprese sono ormai pronte. E vanno da interventi sulla Piazza del gas di Amsterdam, a diverse vie per l’introduzione del price cap. Ad analizzarle per primi saranno nelle prossime ore gli ambasciatori Ue, in un confronto tutt'altro che semplice. Anche per questo le ipotesi che circolano nelle bozze messe sul tavolo dalla Repubblica Ceca, che guida la presidenza di turno Ue, e dai servizi della Commissione europea contemplano vari scenari. Tra le ipotesi sul tavolo di Bruxelles c'è in particolare il "Price cap", ovvero due soluzioni per introdurre un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia via tubo: fissare un tetto massimo (che si prefigurerebbe come nuova sanzione contro Mosca), oppure istituire un’entità unica europea per acquistare il gas a un determinato prezzo, che non dovrebbe scendere sotto i 35 euro a megawattora. Al vaglio anche l’ipotesi di creare una "zona rossa" per i Paesi più esposti ai tagli delle forniture russe, tra cui l’Italia, dove potrebbe essere fissato un prezzo temporaneo amministrato per il gas legato all’andamento del Ttf. Ecco come è spiegato il "Price cap" sul sito del Dipartimento per le Politiche Europee. In italiano price cap si può tradurre: tetto al prezzo; limite massimo al prezzomassimale di prezzomassimale tariffario

Di cosa parliamo?

L'espressione ha origine nell’ambito della regolazione dei prezzi dei servizi pubblici introdotta in Gran Bretagna negli anni Ottanta, ma il price cap è utilizzato anche in Italia nell’industria e nei servizi delle telecomunicazioni e nell’energia (cfr. Treccani, Dizionario di economia e finanza). La legge n. 481/95, che ha istituito l’Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità, prevede che l’Autorità fissi i parametri per la determinazione della tariffa "con il metodo del price cap, inteso come limite massimo della variazione di prezzo vincolata per un periodo pluriennale" (art. 18). Un’ampia spiegazione è disponibile nel glossario dell’Autorità medesima, pubblicato nel 2001. In altri testi UE, price cap viene tradotto in italiano con massimale di prezzo (cfr. IATE, clicca su IT) o massimale tariffario (es. Comunicazione della Commissione europea,18.5.2022) Price cap è divenuto di stretta attualità nei mesi recenti, a causa della crisi energetica e delle conseguenze della guerra in Ucraina.

Dove viene usato?

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha usato sia la locuzione italiana che quella inglese.

A livello UE, nelle Conclusioni del Consiglio europeo dei giorni 23-24 giugno 2022, leggiamo nel testo inglese "temporary import price caps" e nel testo italiano "introduzione di tetti temporanei ai prezzi":

  TTF - Per garantire un migliore funzionamento del Title Transfer Facility (Ttf), il mercato di Amsterdam dove viene fissato il prezzo di riferimento europeo del gas naturale, Bruxelles esplora l’ipotesi di sottoporlo «a supervisione finanziaria» da parte dell’Esma, «per evitare possibili mosse speculative». Al vaglio anche «sviluppare ulteriori indici di riferimento complementari» al Ttf, capaci di riflettere meglio le differenze tra i Paesi. EXTRA-PROFITTI - Limitare in via temporanea il prezzo dell’elettricità prodotta da fonti diverse dal gas permetterebbe di ricavare risorse per ammortizzare i costi delle bollette: gli extra-utili realizzati dalle grandi compagnie energetiche verrebbero utilizzati per sussidi ai consumatori. DECOUPLING - Anche il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’elettricità, che oggi segue l’andamento del primo, è tra le proposte utili a frenare l’impennata dei costi. FINANZIAMENTI - Nuove linee di credito potrebbero sostenere gli operatori dell’energia in difficoltà. MISURE COORDINATE - Sulla scia di quanto fatto per il gas, i governi dovrebbero adottare piani nazionali coordinati per risparmiare i consumi di elettricità. ETS - Tra le opzioni anche l’utilizzo - chiesto a gran voce dai Paesi dell’Est - delle quote della riserva di stabilità del mercato delle emissioni Ets.

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