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Inflazione, prospettiva al 2%. Bce: "Avanti col rialzo dei tassi". Le ricadute su mutui e bollette

"L'inflazione è ancora troppo alta nell'area dell'Euro nel suo complesso. La scorsa settimana abbiamo deciso di aumentare i tassi di interesse per la terza volta consecutiva. E prevediamo di aumentarli ulteriormente per assicurarci che l'inflazione ritorni tempestivamente al nostro obiettivo di medio termine del 2%". Lo ribadisce la presidente della Bce Christine Lagarde in un'intervista.  "Decideremo il percorso futuro e il ritmo dei nostri aumenti dei tassi riunione per riunione", continua Lagarde. "Puntiamo a un tasso di interesse che consenta di raggiungere l'obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. La meta è chiara, ma non siamo ancora arrivati. Avremo ulteriori aumenti dei tassi in futuro", ribadisce la presidente della Bce.

Mutui: Fabi, in Italia tassi oltre il 5%

Gli interessi sui mutui ipotecari avevano già superato il 4% con il costo del denaro all'1,25% e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea, è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%. Lo sostiene un'analisi della Fabi. "A distanza di neanche due mesi dalla prima mossa della Bce, e in uno stato di vulnerabilità economica ormai diffusa, la rapidità con cui si sta realizzando il piano record dei tassi dell'Eurotower comincia, dunque, a generare un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese".

Quindi Fabi puntualizza: "Dai tassi per le nuove erogazioni, che potrebbero sforare il tetto del 5% già nei prossimi mesi, all'aumento dello spread che incombe sui prestiti già concessi a tasso variabile, il nuovo scenario finanziario che si profila per le famiglie e imprese italiane, è sempre più buio". La richiesta avanzata al Governo è di potenziare il fondo di garanzia per aiutare i giovani a comprare casa.

La crisi dei mutui subprime potrebbe riaccendersi in Europa

"La crisi dei mutui subprime potrebbe riaccendersi in Europa: la cronaca finanziaria del 2008, infatti, insegna che, nel periodo storico in cui il rialzo dei tassi è stato più alto di sempre e ha preceduto la politica accomodante della Bce per i successivi 15 anni, i tassi hanno raggiunto soglie da capogiro". È quanto rileva la Fabi nello studio sugli effetti del rialzo dei tassi deciso dalla Bce. "La mappa delle condizioni del credito nell'Eurozona potrebbe così dare qualche indicazione - e non previsione - per il futuro, anticipando l'allarme finanziario per tutti quei cittadini per i quali i rischi di usura e di povertà potrebbero sostituirsi a quei da sovra indebitamento. Se il contesto macroeconomico non fosse così difficile e non fosse ormai terminata un'epoca di politica monetaria favorevole, lo scenario futuro non sarebbe così preoccupante. Invece, l'accanimento della Bce nel rialzare i tassi, seppure per calmierare il fenomeno dell'inflazione, e l'inasprimento delle condizioni sui mutui - maggiore in Italia, rispetto agli altri paesi europei - corre il rischio di mettere a dura prova la sostenibilità finanziaria del debito delle famiglie perché il contesto futuro dei tassi non è da riscrivere" aggiunge lo studio della Fabi.

Bollette: verso +5% gas a ottobre anzichè il +70% previsto

Aumento intorno al 5% in arrivo per le bollette del gas di ottobre anziché del 70% come previsto un mese fa. A dirlo è il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, interpellato dall'ANSA in vista, giovedì prossimo, della comunicazione della tariffa per le famiglie del mercato tutelato da parte dell'Autorità per l'energia (Arera). Da questo mese l'aggiornamento tariffario diventa mensile anziché trimestrale per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa) e "se l'aggiornamento fosse stato fatto con il vecchio meccanismo a fine settembre avremmo avuto un aumento anche del 200%" rileva Tabarelli.

"Quella dell'Arera è stata una scelta azzeccata, forzata dal cataclisma che è arrivato dai mercati e dall'esigenza dell'Autorità di intervenire - spiega Tabarelli - Ed è stato anche un colpo di fortuna poiché il caso ha voluto che il nuovo meccanismo entra in vigore proprio mentre c'è il calo" del prezzo del gas. "Se avesse ritardato di un trimestre, dal primo gennaio sulle bollette avremmo avuto una catastrofe - prosegue il presidente di Nomisma energia - Se avessimo lasciato il meccanismo precedente, in vigore dal 2013, avremmo avuto un balzo del 200% ma sarebbe stato deciso a fine settembre come è avvenuto per l'aumento del 59% dell'elettricità. Per il gas l'Arera ha detto 'Aspettate c'è un nuovo sistema'. Quando hanno fatto la modifica dell'aggiornamento (non più trimestrale) ai primi di ottobre hanno detto che con il nuovo meccanismo ci sarebbe stato un aumento del 70%, perché c'era già un po' di calo del prezzo del gas. Ma ora ci sono tutti i prezzi fino alla fine di ottobre e stimiamo una variazione del +5%".

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