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Stop all'obbligo del Pos sotto i 30 euro: ecco da quando sarà attivo. Le reazioni

Foto Valerio Portelli/LaPresse01-10-2019 Roma, ItaliaDef 2019 - Pagamenti elettronici contro evasione fiscaleCronacaNella foto: Pos e carte di creditoPhoto Valerio Portelli/LaPresse01 October 2019 Rome, ItalyDef 2019 - Electronic payments against tax evasionNewsIn the pic: Pos and credit cards

Arrivano nuove esenzioni all’obbligo di consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: secondo quanto previsto dalla bozza della manovra approvata in Cdm, il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i «criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse». Nel frattempo, «sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni».

Codacons, Governo con una mano dà, con altra toglie

Attraverso la nuova Manovra il Governo con una mano dà alle famiglie, e con l’altra toglie. Lo afferma il Codacons, che boccia nettamente alcune misure inserite nella legge di bilancio destinate a penalizzare fortemente i consumatori. "La manovra da un lato sospende i rincari delle multe stradali, ma dall’altro fa salire le accise sui carburanti, aggravando di fatto la spesa degli italiani per i rifornimenti - spiega il presidente Carlo Rienzi - Si detassano le mance verso i camerieri, ma al tempo stesso si elimina l’obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con Pos, cancellando le sanzioni per i trasgressori. Un passo indietro vergognoso dopo anni di dure battaglie che danneggerà unicamente gli utenti». Anche sul fronte del taglio dell’Iva, la scelta del Governo di individuare solo alcuni beni che gioveranno della riduzione dell’imposta porterà a vantaggi irrisori per le famiglie, e non per tutte.

Magi (+Europa), con Meloni "prima gli evasori"

«Salta l’obbligo di accettare pagamenti con il POS sotto ai 30 euro, e il limite del contante è stato spostato da 2mila a 5mila euro. Per passare da 'prima gli italianì a 'prima gli evasorì è bastato un mese di governo della premiata ditta Meloni&Salvini. Ma per qualcuno che non paga c'è sempre qualcun altro che pagherà di più. Il costo di queste misure ricadrà sulle spalle delle nuove generazioni. Manovra dopo manovra, gli si scarica addosso un debito pubblico sempre più mostruoso. Con +Europa lottiamo per uno Stato più leggero, per tutti, non solo per gli amici di Salvini e Meloni». Così su Facebook Riccardo Magi, deputato e Presidente di +Europa.

Unc, una vergogna sospendere multe Pos

«Questo Governo inizia male, molto male. E’ una vergogna sospendere le multe per chi non accetta i pagamenti elettronici» afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «E' incredibile che si facciano passi da gambero. E’ pazzesco che dopo meno di 5 mesi dall’introduzione delle sanzioni, entrate in vigore il 30 giugno, già si faccia un’inversione a U, quando l’obbligo del Pos è previsto dal 2012, 10 anni fa, con il cosiddetto decreto crescita 2.0 (decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179) e sarebbe dovuto entrare in vigore già dal 1 gennaio 2014. La scusa dei costi è una fake news colossale, visto che oramai innumerevoli banche hanno deciso di azzerare le commissioni per i micropagamenti. Inoltre bastava rinnovare i crediti di imposta ora scaduti per risolvere il problema" prosegue Dona. «Le pochissime cose positive decise da questo Governo sono, per ora, il mero prolungamento di quanto già deciso con l’agenda Draghi, come per le bollette di luce e gas o il taglio del cuneo fiscale. Nessuna novità e nessun passo ulteriore in avanti. Innumerevoli, invece, quelli indietro, dalle multe per il Pos alla riduzione del taglio delle accise sui carburanti. Capiamo che alcune cose non si possano fare subito per le scarse risorse disponibili, ma che si peggiorino anche le cose positive ottenute dopo anni e che non costano nulla, davvero ci risulta incomprensibile. E’ evidente che fino ad ora, come dimostra anche il Dl Aiuti quater, questo Governo ha deciso di stare con i commercianti e le imprese e non dalla parte delle famiglie. Ci ripensino» conclude Dona.

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