Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dal Pos ai contanti, ecco i rilievi di Bruxelles al governo Meloni

Sono soprattutto tre le aree in cui la Commissione Ue "bacchetta" l’Italia nell’Opinione sulla manovra 2023 del governo Meloni: i mancati progressi nelle riforme strutturali, con l'ampio capitolo della riforma fiscale, la lotta all’evasione, e le pensioni.

LOTTA A EVASIONE: ALTOLA' SU CONTANTI, POS E CONDONO FISCALE

La manovra «prevede misure che non sono coerenti con le precedenti raccomandazioni specifiche per il Paese», segnala la Commissione, ricordando che all’Italia si chiedeva di "combattere l’evasione fiscale, soprattutto sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici» con «soglie legali più basse per i pagamenti in contanti». «Non sono in linea": l’innalzamento del tetto ai contanti da 2mila a 5mila euro nel 2023, la cancellazione dei debiti fiscali fino a 1.000 euro relativi al 2000-2015 ("equivalente a un condono fiscale") e il tetto a 60 euro nei Pos.

TAGLIO DELLA SPESA PER LE PENSIONI

All’Italia è stato chiesto «di attuare pienamente le riforme pensionistiche passate per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica». Non è in linea il «rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022».

RIFORMA FISCALE

La Commissione bacchetta poi l’Italia per non aver «abbia ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni» Ue. Per ridurre le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, si chiedeva al Paese di adottare e attuare la legge delega sulla riforma fiscale, in particolare rivedendo le aliquote marginali effettive, di allineare i valori catastali ai valori di mercato, di razionalizzare e ridurre le spese fiscali, anche per l’Iva, e sussidi dannosi per l’ambiente, garantendo equità, e riducendo la complessità delle leggi fiscali.

Caricamento commenti

Commenta la notizia