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Quando pagano la pensione a marzo 2023: Inps annuncia gli aumenti. Consulta LE DATE

Quando pagano la pensione a marzo 2023: Inps annuncia gli aumenti. Ecco la data.

Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, è il documento che consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’INPS e di conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. Si riportano di seguito le informazioni sul cedolino della pensione di marzo 2023.

La data di pagamento e gli aumenti

Arriveranno aumenti alle pensioni a partire da marzo 2023. Secondo un comunicato dell'Inps, il cedolino pensionistico disponibile online permette ai pensionati di monitorare l'ammontare del pagamento erogato ogni mese e di comprendere le ragioni che possono causarne la variazione. La data del pagamento con valuta al 1° marzo è stata comunicata dall'Inps.

"Come già comunicato, in attesa dell’approvazione della legge di bilancio 2023, l’INPS ha attribuito la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali dal 1° gennaio 2023 nella misura del 100% in tutti i casi in cui l’importo di pensione cumulato fosse compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nell’anno 2022 (pari a 2.101,52 euro)", si legge sul sito. "A seguito dell’approvazione della legge 29 dicembre 2022 n. 197, l’INPS ha quindi effettuato il calcolo della perequazione relativa ai trattamenti pensionistici il cui importo cumulato sia superiore a 4 volte il trattamento minimo secondo le fasce di importo e le relative percentuali previste dall’art. 1, comma 309", viene spiegato sottolineando: "L’ importo di pensione è stato, pertanto, aggiornato dal mese di marzo 2023 e sono stati posti in pagamento anche gli arretrati di perequazione riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023".

Indice di rivalutazione definitivo per l’anno 2022

L'aumento di perequazione automatica per l'anno 2022, già attribuito alle pensioni in via provvisoria nella misura dell’1,7 %, è stato stabilito in via definitiva nella misura dell’1,9%.

Il relativo conguaglio, pari allo 0,2 %, è stato già applicato sulle pensioni interessate sulla rata del mese di novembre 2022, come previsto dal cosiddetto “Decreto Aiuti bis”, o, in alcune circostanze residuali, sul rateo del mese di dicembre 2022.

Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per il 2023

Sono state effettuate le operazioni di rinnovo per l’anno 2023.

L’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni per il 2023 è pari al 7,3%.

Poiché nel disegno di legge di Bilancio 2023 sono previsti interventi volti a rimodulare le modalità di attribuzione della rivalutazione automatica per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il trattamento minimo, per evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite, la rivalutazione è stata attribuita a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo (pari a 2.101,52 euro).

Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore a questo limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile al momento di approvazione della norma.

Per ulteriori indicazioni sull’operazione di rinnovo per l’anno 2023, è possibile consultare la circolare INPS 22 dicembre 2022 n. 135.

Trattenute fiscali: addizionali regionali e comunali, conguaglio 2022 e tassazione 2023

Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili a decorrere dal rateo di pensione di gennaio, oltre all’ IRPEF mensile, vengono trattenute le addizionali regionali e comunali relative al 2022.

Queste trattenute sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

È stato, inoltre, effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative all’anno 2022 ( IRPEF e addizionale regionale e comunale a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche.

Laddove le trattenute siano state effettuate in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2023.

Nel solo caso di pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per il quali il ricalcolo dell’ IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre (articolo 38, comma 7, legge 122/2010).

Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.

Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

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