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Bonus infissi e caldaie: ecco come ricevere lo sconto in fattura con autocertificazione

Il DL 11/2023 ha previsto la possibilità di scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito come alternative alla detrazione Irpef per la sostituzione di finestre, infissi, caldaie e altri lavori di edilizia libera, purché avviati entro il 16 febbraio 2023.

Per gli interventi di edilizia libera, però, la data di inizio lavori non è indicata in alcun titolo abilitativo, dichiarazione o comunicazione, creando un problema di prova della data di avvio dei lavori.

Per risolvere questa problematica, un emendamento approvato ieri in Commissione Finanze della Camera ha previsto che la data che dimostra che il lavoro è stato avviato entro il 16 febbraio 2023 potrà essere quella del bonifico che dimostri che sono stati versati acconti entro il 16 febbraio 2023, dell’accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori, se stipulato entro il 16 febbraio 2023, o di una autocertificazione del cedente o committente e del cessionario o prestatore.

Questi documenti costituiranno quindi una prova valida che i lavori sono stati avviati entro il 16 febbraio 2023 e che il contribuente ha diritto a scegliere di fruire del corrispondente bonus anche nelle forme di sconto in fattura e cessione del credito, in alternativa alla detrazione Irpef.

Un problema normativo risolto

L’emendamento non riguarda la disciplina dei lavori agevolati dal superbonus che richiedono sempre la Cilas, ma quelli degli altri bonus, come la sostituzione degli infissi e della caldaia, agevolati con ecobonus 50%, realizzabili in regime di edilizia libera.

L’impossibilità di dimostrare che l’intervento è stato avviato prima del 17 febbraio 2023 era un problema normativo che è stato risolto grazie a questo emendamento.

Il Governo, infatti, ha espresso la disponibilità a valutare una disciplina transitoria a tutela degli interventi di edilizia libera non ancora realizzati ma per i quali risultassero accordi vincolanti di fornitura stipulati entro il 16 febbraio 2023. Queste ipotesi sono state messe nero su bianco nell’emendamento approvato ieri dalla Commissione Finanze della Camera.

Il voto sugli altri emendamenti è rinviato a lunedì 27 marzo.

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