Quando pagano Reddito e Pensione di Cittadinanza a luglio 2023? Consulta ISTRUZIONI e GUIDA.
Quando verranno pagati il Reddito di Cittadinanza (RDC) e la Pensione di Cittadinanza nel mese di maggio?
- Per i nuovi beneficiari o coloro che rinnovano la domanda di RdC: Si prevede che la prima ricarica venga accreditata nella prima metà del mese di giugno 2023, generalmente tra il 14 e il 16 del mese. Questo significa che coloro che hanno appena iniziato a ricevere il RdC o hanno rinnovato la loro domanda potrebbero vedere i soldi sul loro conto in questo periodo.
- Per tutti gli altri beneficiari del RdC: La prima ricarica del 2023 dovrebbe avvenire a partire dal 27 giugno, a condizione che abbiano rinnovato tempestivamente il loro modello ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) per l'anno 2023. Il modello ISEE è un documento che attesta la situazione economica di un nucleo familiare e viene utilizzato per determinare l'accesso a determinate prestazioni sociali in Italia.
L'importo della ricarica, salvo modifiche significative, dovrebbe rimanere lo stesso rispetto a quello percepito nei mesi precedenti. Questo significa che la quantità di denaro che riceveranno i beneficiari del RdC non dovrebbe cambiare a meno di modifiche significative alle politiche o alle circostanze individuali.
- * ATTENZIONE - L'ISEE deve essere aggiornato all'annualità di riferimento per cui, se vuoi continuare a ricevere il RDC, richiedi il nuovo ISEE il prima possibile..
Ecco come richiedere il Reddito di Cittadinanza?
Puoi fare domanda accedendo alla specifica sezione del sito INPS con PIN dispositivo, SPID, CIE o CNS. In alternativa, puoi richiederlo sul sito del Ministero del Lavoro www.redditodicittadinanza.gov.it oppure presso l’ufficio postale dopo il 6 di ogni mese o ancora tramite CAF o Patronato.
Quali sono i requisiti per richiedere il Reddito di Cittadinanza?
Per i requisiti necessari a richiedere il Reddito di Cittadinanza o la Pensione di Cittadinanza devi fare riferimento a quanto pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro www.redditodicittadinanza.gov.it.
Riforma del Reddito di Cittadinanza
Nelle more di un'organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, la misura del reddito di cittadinanza è riconosciuta nel limite massimo di 7 mensilità. Ciò ad eccezione dei nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant'anni di età. A decorrere dal primo gennaio 2023, i soggetti beneficiari devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale.
In caso di mancata frequenza del programma assegnato, il nucleo familiare del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Le regioni sono tenute a trasmettere all'ANPAL gli elenchi dei soggetti che non rispettano l'obbligo di frequenza.
A decorrere dal 1° gennaio 2023, per i beneficiari del reddito di cittadinanza appartenenti alla fascia di età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno adempiuto all'obbligo di istruzione, l'erogazione del reddito di cittadinanza è subordinata anche all'iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, o comunque funzionali all'adempimento del predetto obbligo di istruzione.
Con apposito protocollo, stipulato dal Ministero dell'istruzione e del merito e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono individuate azioni volte a facilitare le iscrizioni ai percorsi di istruzione erogati dai centri provinciali per l'istruzione degli adulti e, comunque, per l'efficace attuazione delle disposizioni. Il beneficio del reddito decade anche nel caso in cui sia rifiutata la prima offerta di lavoro. Inoltre, la quota dell'assegno destinata all'affitto sarà pagata direttamente ai proprietari.
Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1° gennaio 2024 e, nell'ottica di un'organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, i risparmi di spesa dovuti all'abrogazione saranno versati nel «Fondo per il sostegno alla povertà e per l'inclusione attiva», istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall'anno 2024.
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