L'ultima dichiarazione del sottosegretario alla presidenza, Giovanbattista Fazzolari, ha sollevato una serie di quesiti ed argomentazioni importanti riguardanti il mercato immobiliare, specialmente nelle grandi città, dove il fenomeno degli affitti brevi è particolarmente diffuso. Il suo commento sull'aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi apre una finestra di discussione sia dal punto di vista economico che sociale. Dal punto di vista economico, l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi può essere visto come un tentativo di disincentivare una pratica che, negli ultimi anni, ha notevolmente alterato il mercato immobiliare. Gli affitti brevi, spesso gestiti attraverso piattaforme online, hanno garantito ai proprietari di immobili rendite significativamente più alte rispetto agli affitti tradizionali. Questo ha portato a una riduzione dell’offerta di abitazioni disponibili per affitti a lungo termine, con un conseguente aumento dei prezzi. L’aumento della cedolare secca potrebbe quindi contribuire a riequilibrare il mercato, rendendo meno convenienti gli affitti brevi e incentivando i proprietari a optare per contratti di locazione più stabili e a lungo termine. Dal punto di vista sociale, la misura può essere interpretata come un tentativo di tutelare due categorie particolarmente vulnerabili: le famiglie e gli studenti universitari fuorisede. Entrambe queste categorie sono state particolarmente colpite dalla riduzione dell’offerta di abitazioni a lungo termine e dall’aumento dei prezzi degli affitti. In molte città universitarie, ad esempio, è sempre più difficile per gli studenti trovare alloggi a prezzi accessibili, una situazione che compromette la loro possibilità di accesso all’istruzione superiore. Anche molte famiglie, specialmente quelle a basso reddito, si trovano a dover affrontare costi abitativi sempre più elevati, con ripercussioni significative sul loro tenore di vita. E' importante sottolineare, però, che l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi non può essere la sola soluzione ai problemi del mercato immobiliare. È necessario un approccio olistico e strutturato, che preveda anche investimenti significativi nel settore dell’edilizia popolare e misure di sostegno per le famiglie a basso reddito e per gli studenti. Inoltre, è fondamentale garantire che la misura non abbia effetti controproducenti, come un ulteriore aumento dei prezzi degli affitti a lungo termine a causa della riduzione dell’offerta di immobili destinati agli affitti brevi.