Lunedì la legge di Bilancio sarà inviata in Parlamento. A fissare il timing è la premier Giorgia Meloni, che prova anche a mettere la parola fine sulle polemiche, successive alla circolazione di diverse bozze, tanto da far insorgere le opposizioni. «C'è un lavoro di drafting che si fa ed è normale che si faccia. Ma non ci sono modifiche sostanziali ai saldi di bilancio che noi abbiamo approvato nel Consiglio dei ministri», scandisce Meloni, parlando a margine della cerimonia per la firma ad Acqualagna del patto di coesione con la regione Marche. «Lunedì invieremo la manovra al Parlamento. Il lavoro sostanzialmente è chiuso», assicura poi la premier, che ribadisce: «Siamo pronti a procedere e confido che faremo anche del nostro meglio per poterla approvare in tempi rapidi anche per dare un segnale di serietà e di idee chiare da parte dell’Italia».
Tensioni nella maggioranza?
Ma la vigilia dell’approdo in Parlamento non è certo segnata da un clima sereno: le opposizioni vanno all’attacco, criticando anche i contenuti della legge di Bilancio oltre ai tempi lunghi di presentazione alle Camere rispetto alla data in cui è stata varata dal governo. E anche nella maggioranza non manca qualche fibrillazione. Forza Italia, pur garantendo la compattezza del centrodestra, insiste sulla necessità di apportare alcune modifiche, spiega il capogruppo Paolo Barelli, che cita ad esempio la norma sulla cedolare secca sugli affitti brevi: «Ci sono alcune modificha da fare», dice l’esponente azzurro. Anche Maurizio Gasparri si dice certo «che negli incontri delle prossime ore si troveranno le soluzioni più adeguate perchè per noi la coerenza in materia di tutela degli alloggi e di difesa delle pensioni minime è una priorità assoluta». E la capogruppo azzurra al Senato, Licia Ronzulli, ricorda il «testamento politico di Berlusocni: più soldi nelle tasche degli italiani, mai sottrarli». Il capogruppo di FdI a Montecitorio, Tommaso Foti, nega tensioni tra alleati di governo, ma invita tutti a non ambire solo a puntare bandierine, perchè gli impegni assunti vanno rispettati. «La bandiera della maggioranza è l’unica che ha senso piantare. Sventolare bandierine, in una coalizione, non fa incassare dividendi elettorali e non serve a nessuno. Occorre che tutti noi rispettiamo gli accordi presi a livello di leader di partito e di capigruppo», sottolinea Foti, secondo il quale «in questi giorni sono girate fin troppe notizie fuori dalla realtà che hanno fatto aprire dibattiti su questioni inesistenti. Succede spesso con le leggi di bilancio, ma mai come quest’anno. Forse perchè sono circolate molte bozze diverse della presunta finanziaria infarcite di fake news, magari messe lì apposta da una sinistra manina per cercare di farci litigare».
Schlein: "Una manovra a scadenza come lo yogurt"
Sul fronte opposto, le opposizioni non lesinano critiche al governo. Tra i più duri Matteo Renzi, che esorta la presidente del Consiglio Meloni «a smettere di fare la vittima e iniziare a fare la premier, perchè in un anno ha finora inseguito solo i like sui social». Per il leader di Iv «la destra di oggi aumenta le tasse, se ci fosse stato Berlusconi col cavolo che le aumentava». L’ex premier individua in Matteo Salvini «il grande sconfitto» della partita sulla manovra per il capitolo pensioni. «La manovra non c'è. Questo non è un modo serio di preparare una legge di bilancio, siamo estremamente preoccupati dei saldi, del deficit. E molto preoccupati perchè si taglia una tassa facendone promozione, ma poi si aumentano tutte le altre tasse. E non va bene», osserva il leader di Azione Carlo Calenda. «Non si può vedere un governo che il lunedì approva una legge di bilancio e a distanza di dieci giorni gli stessi ministri che l’hanno presentata in conferenza stampa, i vicepremier, non sanno che cosa hanno approvato in Consiglio dei ministri», rincara la dose la presidente del partito Mara Carfagna. «Siamo preoccupati per i 350 milioni di euro di tagli annunciati dal governo sulla disabilità», dice la segretaria del Pd Elly Schlein. «E' una manovra a scadenza come lo yogurt», ironizza Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo dem alla Camera. «Siamo di fronte a un balletto della maggioranza francamente imbarazzante, dopo 12 giorni dalla conferenza stampa a Palazzo Chigi sull'approvazione della manovra non abbiamo ancora le carte. Di certo sappiamo che è una manovra che non risponde alle emergenze del Paese», chiosa Nicola Fratoianni di Avs. «Meloni è il comandante di una nave che affonda ma dice che va tutto bene», attacca il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia