Dal 2024 il trattamento minimo di pensione sale a 614,77 euro per tutti i pensionati. Lo spiega l’Inps in una circolare illustrando il rinnovo delle pensioni per il 2024. Tale importo è fissato dalla rivalutazione eccezionale delle pensioni fino al minimo Inps (salito a 598,61 euro) prevista dalla legge di bilancio 2023. Pertanto, precisa l’Inps, contestualmente alle operazioni di rivalutazione degli assegni è stato riconosciuto un ulteriore incremento del 2,7%. Nella circolare l’Inps indica anche gli importi aggiornati dalla rivalutazione provvisoria 2024, al tasso Istat del 5,4%:
- 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo,
- 85% per quelle tra quattro e cinque volte il minimo,
- 53% tra cinque e sei volte il minimo,
- 47% tra sei e otto volte il minimo,
- 37% tra otto e 10 volte il minimo
- e 22% oltre 10 volte la soglia minima.
L’indicazione arriva dall’Inps che con una circolare chiarisce gli aumenti che saranno erogati a partire da gennaio per tutti i redditi da pensione con quelli fino a quattro volte il trattamento minimo (2.271,76 euro al mese dal 2024) che recuperano il 100% dell’inflazione ovvero il 5,4%. L’Inps ricorda che tra le quattro e le cinque volte il trattamento minimo si recupera l’85% dell’inflazione (ovvero il 4,59% invece del 5,4%) per poi scendere con il crescere dell’importo fino ai redditi da pensione che superano le 10 volte il trattamento minimo (da 5.679,41 euro al mese) che recuperano solo il 22% dell’inflazione e registrano quindi incrementi pari all’1,188%. Nella circolare sul rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per il 2024 si ricorda quale è l’importo minimo delle pensioni sociali per il 2024 (440,42 euro al mese, 5.725,46 in un anno) e degli assegni sociali (che hanno sostituito la pensione sociale a partire dalla fine degli '90) e ammonteranno quest’anno a 534,41 al mese. Anche questi due trattamenti di carattere assistenziale hanno avuto l’aumento provvisorio nel 2024 del 5,4%. L’importo per il trattamento minimo delle pensioni per i lavoratori dipendenti e autonomi nel 2024 è di 598.61 euro al mese per 13 mensilità (7.781,93 euro in un anno) e su questa base si calcola il diritto alle quote di recupero dell’inflazione ma anche l’assegno massimo con cui si può andare in pensione con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre a una finestra di sette mesi nel settore privato, 9 nel pubblico) fino al momento nel quale si raggiungono i requisiti per la vecchiaia. L’assegno massimo per uscire in anticipo è di 2.394,44 euro, ovvero un assegno pari a quattro volte il minimo più la fascia di garanzia. Da quest’anno aumenta da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale (arriva quindi a 1.603,23 euro), l’importo minimo che deve essere maturato per le persone che sono interamente nel calcolo contributivo che volessero andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia (67 anni quest’anno). Resta invece a 2,8 per le donne con un figlio e cala a 2,6 con due figli. Si potrà andare invece in pensione di vecchiaia a 67 anni avendo maturato almeno 534,41 euro mentre fino al 2023 era necessario aver maturato almeno una volta e mezzo l’importo.