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Gas sul mercato libero: Sud caro, Milano conveniente. Catanzaro tra le più "salate"

L'indagine di Assoutenti, domani finisce il mercato tutelato

Domani finisce il mercato tutelato del gas, per cinque milioni e mezzo di utenti «non vulnerabili», che non rientrano tra i poveri, malati, anziani o in zone disagiate. Gli italiani che non sono ancora passati al mercato libero continueranno a ricevere il gas dal loro fornitore, ma con la tariffa Placet, in parte ancora definita dall’autorità pubblica dell’energia, l’Arera. Il mercato tutelato (con le tariffe fissate dallo Stato) rimarrà solo per quattro milioni e mezzo di utenti, giudicati «vulnerabili». Sul mercato libero, Assoutenti ha scoperto che le tariffe più care sono a Roma e al Sud, quelle più convenienti sono a Milano, Trento, Trieste e Bolzano. Codacons consiglia a chi vuole entrare sul mercato libero di preferire i contratti a prezzo variabile, al momento più convenienti di quelli a prezzo fisso. Per l’elettricità, il mercato protetto andrà avanti fino al primo luglio. Per motivi tecnici, non tutti gli operatori del tutelato potranno continuare a fornire la luce ai clienti, diversamente che per il gas.

L’Italia dovrà essere divisa in 26 zone, e ogni zona sarà assegnata a un operatore. L’asta si terrà domani, e i vincitori saranno resi noti il 6 febbraio. Gli utenti del tutelato di ciascuna zona, se non avranno optato per il libero, riceveranno il metano dalla società vincitrice. Tornando al mercato libero del gas, Assoutenti ha messo a confronto le migliori offerte reperibili sul «Portale offerte" di Arera, sia per i contratti a prezzo fisso che per quelli a tariffa variabile, per una famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi di metano all’anno. Roma risulta la città più cara sul mercato libero del gas: a prezzo fisso la migliore offerta è di 2.045 euro annui a famiglia, a prezzo variabile 1.754. Sono care anche Catanzaro (2.032 euro col fisso, 1.739 sul variabile) e Palermo (2.024 euro sul fisso, 1.723 sul variabile). Milano è la città con la migliore offerta a prezzo fisso (1.816 euro) e con la seconda migliore offerta a prezzo variabile (1.554 euro). La palma della miglior offerta a prezzo variabile se la aggiudica Trento, con 1.553 euro. Con la tariffa fissa se la cavano bene anche Trieste, Bolzano e Trento, con circa 1.837 euro annui. A prezzo variabile, dopo Trento ci sono Trieste, Bolzano e Milano, con circa 1.554 euro.

«I cittadini che risiedono al sud Italia appaiono i più penalizzati, in quanto le offerte degli operatori presentano condizioni economiche più svantaggiose -, afferma il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi -. Le società energetiche stanno applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero». Secondo il Codacons, agli utenti del mercato protetto che vogliono passare sul libero convengono i contratti a prezzo variabile. Sempre per la famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi all’anno, la bolletta del gas sul mercato libero è più alta del 14,56% rispetto a quella del mercato tutelato se si sceglie un contratto a prezzo fisso, mentre è più bassa del 2,57% se si sceglie un contratto a prezzo variabile. Ma per il Codacons si tratta di un risparmio fittizio, considerando che al salire dei prezzi dell’energia sui mercati, le tariffe subiranno un conseguente aumento. «Il passaggio al mercato libero si conferma una sciagura per i consumatori - commenta il presidente Carlo Rienzi -. In base alle nostre previsioni, il bilancio al termine dell’operazione sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche praticate agli utenti».

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