Dopo un periodo difficile per quel che riguarda i mutui variabili italiani, le rate potrebbero iniziare già a diminuire dal secondo trimestre 2024 con un calo che sarebbe intorno ai 10 euro, per arrivare a quasi 100 euro entro la fine dell’anno. A dirlo è Facile.it, in base all’esame dei Futures sugli Euribor, anche se giovedì si riunirà la Bce e non sono previste novità sul fronte dei tassi, che dovrebbero rimanere stabili.
Analizzando la rata di un mutuo medio variabile di recente sottoscrizione, cioè 126.000 euro in 25 anni, LTV 70% stipulato a gennaio 2022, si vede come questa sia arrivata a superare i 750 euro a dicembre 2023, ma secondo le previsioni dei Futures potrebbe scendere sfiorando i 740 euro a partire dal secondo trimestre del 2024, calare di altri 30 euro nel terzo trimestre, per poi chiudere l’anno a circa 660 euro, vale a dire quasi 100 euro in meno rispetto alla rata di dicembre 2023.
L’aumento dei tassi di interesse che ha caratterizzato gran parte dello scorso anno ha condizionato i principali valori economici legati ai mutui, cresciuti mediamente del 13%, anche se questo non ha condizionato la durata media del piano di ammortamento, mentre un effetto negativo è stato l’aumento dell’età media dei richiedenti.
Frenano i mutui, verso restrizione cordoni credito
Il mercato dei mutui in Italia continua a mostrare segnali di stallo e se la domanda è calata nell’ultima parte dello scorso anno, per i prossimi mesi le banche si attendono anche un irrigidimento delle condizioni per concedere nuovi prestiti. Complice il livello dei tassi rimasto elevato per tutta l’ultima parte del 2023, sono diminuiti anche i finanziamenti alle imprese.
Risultati dell'indagine della Bce e prospettive per il 2024
Gli ultimi numeri sull'andamento dei prestiti in Italia si evince dall’Indagine della Bce sul credito bancario nell’area dell’euro nel quarto trimestre dello scorso anno e sulle prospettive per il primo trimestre 2024. In Italia, in particolare, «per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un allentamento dei criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie e un irrigidimento per quelli alle famiglie».
Domanda di credito e previsioni per il settore bancario
Quanto alla domanda di credito, quella da parte delle imprese è diminuita per il quarto trimestre consecutivo, continuando a riflettere l’aumento del livello dei tassi di interesse, il calo del fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e il maggiore ricorso all’autofinanziamento.
E la richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie si è ridotta, in misura più marcata per quelli finalizzati all’acquisto di abitazioni, in calo da inizio 2022. Secondo le previsioni Bce diffuse dalla Banca d’Italia, nel trimestre in corso la domanda di prestiti delle imprese aumenterebbe lievemente, mentre resterebbe invariata quella delle famiglie per l’acquisto di abitazioni.
Panorama dei Criteri Bancari per la Concessione dei Prestiti
Per quello che riguarda invece il panorama dei paletti applicati dalle banche per concedere prestiti alla fine dello scorso anno, nel quarto trimestre 2023 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono rimasti stabili, nonostante la maggiore percezione del rischio e anche quelli per i mutui alle famiglie sono rimasti invariati.
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