La Bce ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base. Il tasso sui rifinanziamenti principali scende quindi da 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. Lo comunica la banca centrale dopo la riunione del Consiglio direttivo. E’ il primo taglio dopo il ciclo di rialzi cominciato a luglio 2022.
Fabi, le banche hanno già anticipato il taglio dei tassi
Da alcuni mesi, le banche, in previsione di un taglio del tasso da parte dell’Eurotower, hanno anticipato il calo e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Lo afferma il sindacato bancario Fabi indicando che le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. «I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,45% - sostiene Fabi - una riduzione che comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%). I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,5%: vuol dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà quasi 11.000 euro in meno (-22,2%) rispetto al 2023; mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 155 euro (-14%)». Fabi spiega che il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2024, a 423,4 miliardi di euro, in crescita di circa 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%), ma in calo di 3 miliardi rispetto a fine 2022 (-1%). Sul totale di 423,4 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso. Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021-inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso; le rate dei vecchi mutui a tasso variabile potrebbero iniziare una progressiva discesa, anche se è difficile, al momento, indicare una traiettoria precisa, dice Fabi.
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