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Luce, parte il mercato libero: occhio a truffe e teleselling

Nel 2024, per ogni utente rientrato nel mercato tutelato dell’energia, quasi 20 sono volati verso il mercato libero, pur in assenza di un reale vantaggio economico. È il calcolo di Assoutenti, che in occasione della fine del regime di maggior tutela rende noti alcuni dati relativi al mercato dell’energia elettrica in Italia ed insieme all’associazione degli utility manager lancia l’allarme sul rischio di un boom di truffe e teleselling.

Dati sui movimenti del mercato

Nel 2024 appena 32.946 utenti dell’energia sono rientrati dal mercato libero a quello tutelato, a fronte dei 644mila consumatori certificati da Arera che, tra gennaio e giugno, sono invece passati al mercato libero. Una sproporzione, secondo i consumatori, dovuta «al flop della campagna informativa sulle tutele graduali, partita a maggio in grave ritardo e con fondi irrisori».

È necessario infatti ricordare che per tutti i non fragili esiste fino ad aprile del 2027 il Servizio a Tutele Graduali, un regime transitorio che secondo quanto previsto dall’Arera prevede uno sconto di 113 euro all’anno. Entro la mezzanotte di domani, chi fosse uscito, se lo ritiene opportuno, può tornare al Servizio di Maggior Tutela per poter poi passare al Servizio a Tutele Graduali.

Rush finale delle società energetiche

In occasione della fine del mercato tutelato della luce, si è anche registrato un rush finale da parte delle società energetiche con un ritorno dei contratti a prezzo fisso per attrarre clienti. Nell’ultima settimana, Assoutenti riporta che la migliore offerta a prezzo fisso per un'utenza domestica "tipo" con un consumo di 2.700 kWh annui e 3 kW di potenza impegnata, presenta una bolletta da 677,68 euro annui, su tutto il territorio nazionale, dedicata proprio a chi proviene dal regime di Maggior Tutela, che fissa il prezzo della componente energia per 24 mesi. Per i contratti a prezzo variabile, invece, la migliore offerta per la stessa utenza "tipo" vede una bolletta media annua pari a 703,93 euro. Il prezzo fisso consente quindi un risparmio medio di circa 26,3 euro annui rispetto al variabile.

Cambiamenti nel mercato energetico

«Dopo anni in cui le società energetiche hanno preferito mettersi al riparo da possibili nuovi tensioni sul fronte delle quotazioni dell’energia applicando tariffe molto alte sui contratti a prezzo fisso, si assiste oggi ad una inversione di tendenza che seppur modesta - spiega il presidente onorario e responsabile energia di Assoutenti, Furio Truzzi - dimostra che ci sono ampi margini per una riduzione delle tariffe sul mercato libero che a marzo, secondo i dati di Arera, risultavano mediamente più alte del 47,7% rispetto a quelle del mercato tutelato».

Aumento delle pratiche aggressive

I consumatori si ritrovano inoltre di fronte a modalità d’offerta sempre più aggressive. «Nell’ultimo periodo registriamo un significativo incremento dei casi di persone che, con tecniche subdole, cercano di ottenere l’accesso in casa dei consumatori o carpire informazioni personali tramite chiamate telefoniche per scopi commerciali illeciti. La preoccupazione è che, con la fine della tutela, questi fenomeni possano ampliarsi a dismisura» - spiega il presidente Assium, l’associazione che riunisce gli utility manager, Federico Bevilacqua. «Fenomeni che provocano conseguenze per centinaia di milioni di euro danneggiando non solo i consumatori, ma anche gli operatori corretti che agiscono nella legalità».

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