Venerdì 18 Ottobre 2024

E' caro-traghetti: quasi 1000euro da Napoli alle Eolie, oltre 1200 per andare da Genova a Palermo

Non solo caro-voli. Nel periodo estivo raggiungere in traghetto le isole italiane è sempre più un salasso per le famiglie, con i costi dei collegamenti che possono raggiungere uno stipendio mensile di un lavoratore medio. Lo afferma Adiconsum Sardegna, che ha realizzato uno studio sulle tariffe di alcune rotte tipiche estive. Ipotizzando di partire la sera del 16 agosto arrivando a destinazione la mattina successiva, e tornare sabato 24 agosto, il collegamento più caro è senza dubbio il Civitavecchia-Olbia. - spiega Adiconsum -. Se si sceglie la sistemazione in poltrona all’andata e il posto libero al ritorno, una famiglia con due bambini e auto al seguito deve mettere in conto una spesa minima da 1.324 euro, che sale a 1.640 euro se si opta per una cabina interna. Carissimi anche i traghetti per la Sicilia: per lo stesso periodo considerato, da Livorno a Palermo (andata in cabina, ritorno posto libero) il biglietto parte da 1.099 euro; da Genova a Palermo 1.210 euro (andata cabina interna, ritorno posto libero); da Napoli a Palermo (andata e ritorno in cabina interna) 922 euro. Per le Isole Eolie, senza la possibilità di prenotare una cabina, la spesa è di 934 euro per la tratta Napoli-Lipari, 887 euro per la Napoli-Stromboli. Federalberghi Isole di Sicilia denuncia sin dal giugno 2022 un rincaro sulle tratte (navi e aliscafi) operate in convenzione statale, che ha ormai raggiunto il 56% rispetto alle tariffe originarie. L’aumento è stato oggetto di ripetute segnalazioni sia al ministro Matteo Salvini sia al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore Alessandro Aricò. «È impensabile avere un importo fisso per 12 anni di convenzione senza che questo sia adeguato ai maggiori costi di gestione, con l’unica 'soluzione' di ridurre le corse o aumentare le tariffe,» lamenta Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia. «A ciò si aggiungono gli aumenti tariffari e l’insufficienza di navi e corse previste dalla convenzione regionale, i cui bandi sono spesso andati deserti. Questo rappresenta l’ennesima spada di Damocle sulla testa degli abitanti e degli operatori turistici delle isole siciliane."

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