Turismo, "vacanze lunghe": Emilia-Romagna in testa. Calabria sul podio insieme al Trentino Alto Adige
La Sardegna nel 2023 si è confermata per il secondo anno consecutivo tra le prime cinque destinazioni italiane per "vacanze lunghe", di oltre 4 giorni. Nel totale delle vacanze in Italia, emerge che la regione più frequentata sia l’Emilia Romagna (12% dei turisti), seguita da Toscana (9%) e Trentino (8%), secondo il dossier 'Verso l’estate 2024', predisposto dall’Ufficio studi di Confartigianato Sardegna, che ha rielaborato i numeri dell’Istat della passata stagione turistica. Tra le regioni dove si trascorrono vacanze lunghe 4 o più notti la classifica è aperta sempre dall’Emilia Romagna (11%), seguita da Puglia (8,9%), Trentino (8,5%), Calabria (8,5%) e dalla Sardegna al quinto posto con l’8,2%. Tra le mete per le vacanze corte 1-3 notti, apre l’Emilia Romagna con il 14,8%, seguita dalla Toscana con il 12,7% e il Veneto con il 10,4%. Per presenze turistiche, la Sardegna è 14esima in Italia, col 3,2% di tutte le presenze italiane. In testa il Lazio con il 10,2%, la Campania con il 4,6% e la Sicilia con il 3,7%. Nel paragone con il 2023 la Sardegna registra un calo del 3,4% delle presenze rispetto al 2022, mentre rispetto al 2019 il calo è del 6,2%, contro il +17,2% del Lazio, il +8,9% della Puglia e l’8,8% della Sicilia, con una media nazionale del +2,4%. I dati del 2023 segnalano anche che nell’Isola le presenze sono state 14 milioni 700mila, di cui 8 milioni sardi e 6 milioni 700mila del resto d’Italia e stranieri. «Il recupero rispetto al pre covid è ancora lento e i dati lo confermano», commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, «ma c'è da dire che i tempi cambiano e l’offerta turistica si evolve in base alle richieste dei viaggiatori, I dati ci portano anche a fare una riflessione su quanto sia importante la destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta. Il turismo estivo non è più sufficiente per sostenere lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità. E’ fondamentale puntare a una diversa stagionalità degli arrivi per valorizzare anche le zone interne. Questo approccio non solo contribuirà a distribuire i flussi turistici lungo tutto l’arco dell’anno, ma permetterà anche di scoprire e promuovere le bellezze e le peculiarità dei territori meno conosciuti. Investire nella diversificazione dell’offerta turistica significa garantire un futuro più sostenibile e prospero per l’intero settore». Nella classifica delle presenze turistiche straniere, la Sardegna, con il 48%, occupa il nono posto, con una media italiana del 52,4%. Apre la classifica Bolzano con il 70,5%, il Veneto con il 69,3% e il Lazio con il 63,7%.