Giovedì 21 Novembre 2024

Addio vongole, dopo il granchio blu decimate dalla mucillagine: in fumo business da 300 milioni, impazza l’import

Un settore senza pace quello della produzione delle vere vongole italiane che sono praticamante sparite dai banconi del pesce. E ben poco si potrà fare per gli appassionati di uno dei piatti must della Vigilia di Natale. Se quelle veraci sono state quasi del tutto sterminate dal granchio blu che ha depredato gli allevamenti del Delta del Po anche del seme, quelle di mare, conosciute come lupini che fino ad ora si erano salvate, soffrono a causa dell’ondata di mucillagine che ha colpito quest’estate tutta la fascia costiera adriatica. È l’allarme lanciato all’ANSA da Confcooperative Fedagripesca, preoccupata per un business che prima dell’avvento del granchio blu e della mucillagine valeva 300 milioni di euro. Le grandi masse gelatinose nei mesi estivi hanno causato notevoli difficoltà alla pesca danneggiando gli attrezzi di cattura e ora che le alghe si sono depositate sul fondale sono una minaccia per vongole, cozze e fasolari; specie che si spostano poco e che stanno morendo per colpa dell’anossia e dell’innalzamento delle temperature delle acque. Per queste ragioni i pescatori hanno effettuato un fermo aggiuntivo e chiedono un sostegno finanziario per queste giornate di stop alla pesca. E se è sempre più difficile portare in tavola un piatto di spaghetti con vongole made in Italy, è boom sul fronte importazione dove a farla da padrone sono le vongole portoghesi. Un’indagine di Fedagripesca ricorda che a casa come al ristorante per 7 italiani su 8 gli spaghetti alle vongole sono tra i primi piatti di pesce preferiti, che fanno 'festa'. E proprio dal Portogallo potrebbe arrivare una risposta per ripopolare gli allevamenti in Veneto e Emilia Romagna. Ma non è facile far ripartire questa economia, dove l’Italia era leader in Europa: occorre bonificare le acque dal granchio, recintare le aree di produzione e tornare a mettere in acqua il prodotto da allevare.   «Il problema è proprio quest’ultimo - spiega Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca - perchè serve un quantitativo di seme, il fabbisogno stimato è di miliardi di esemplari di vongola verace, impossibile da trovare e da gestire con gli 'schiuditoi' che abbiamo oggi».

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