A proposito delle risorse programmate nel disegno di legge di bilancio per gli interventi infrastrutturali, il Mit tiene a precisare alcuni aspetti. E’ quanto si legge in una nota del ministero. In via preliminare, spiega il Mit, «è bene chiarire che l’emendamento 80.039 approvato in Commissione bilancio opera una rimodulazione di risorse su due interventi di significativo impatto, finanziario e infrastrutturale, quali il Ponte sullo Stretto e la SS 106 Jonica. In particolare, vengono sostituite risorse statali, già previste a legislazione vigente, per circa 3.500 milioni di euro, con risorse di pari importo provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione, programmazione 2021-2027». Inoltre, aggiungono dal Mit, non c'è «nessun taglio sulle risorse del Fondo di coesione, perchè la quota utilizzata è quella di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, attribuita con le relative delibere approvate dal Cipess lo scorso 29 novembre. Alle risorse citate si aggiungono, sempre a valere sull'Fsc, 1.532 milioni di euro quale stanziamento per chiudere il finanziamento del Ponte sullo Stretto e 270,05 milioni per i maggiori costi della Jonica. L’obiettivo è impiegare le risorse del Fondo di sviluppo e coesione su progetti al Sud già in essere e di imminente avvio (ad esempio, le gare per la tratta Crotone-Catanzaro che sono già in corso), così evitando di allocare ingenti quote del Fondo su interventi inesistenti, non maturi o privi di rilievo, come fatto troppo spesso in passato». Le nuove regole europee sulla spesa pubblica «impongono un impegno efficiente delle risorse, quanto più coerente con la pianificazione sviluppata negli ultimi due anni», sottolinea il ministero. Le risorse statali liberate vengono così reimpiegate per altri programmi o interventi di spesa di «assoluta rilevanza strategica» per il Ministero. «Alla copertura dei maggiori oneri segnalati da Rfi su interventi ferroviari ricompresi nel Pnrr sono destinati 1.096 milioni di euro, oltre la metà dei quali (652 milioni) per il Terzo Valico dei Giovi. A ciò si aggiungono 1.000 milioni per i lotti costruttivi già approvati della Torino-Lione, anche alla luce - è bene ricordarlo - dell’accordo internazionale vigente, e 300 milioni per la proroga del caro materiali». Sempre a proposito di pianificazione, prosegue il Mit, si segnalano, poi, 560 milioni per il «Piano Casa» e 708 milioni per il finanziamento degli interventi già inseriti nel Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico(Pniissi), «il primo atto di pianificazione in ambito idrico della storia recente, fortemente voluto dal ministro Salvini». «Sempre nell’ottica dell’efficientamento della spesa, e della scelta di non frammentare l’allocazione delle risorse», si legge ancora nella nota, «si segnala l’utilizzo integrale della quota di competenza del Mit del Fondo investimenti previsto nella legge di bilancio per il rifinanziamento dei contratti di programma di Rfi (2.492 milioni di euro) e Anas (2.022 milioni). Ciò è stato possibile anche grazie al trend crescente della capacità di spesa da parte delle due società, in particolare Anas». Quest’ultima, infatti, aggiungono dal ministero, «nel biennio di gestione Salvini del Mit, è passata dal 51,69% della spesa rispetto agli stanziamenti nel 2022 al 90,72% nel 2024, senza alcun boost dovuto al Pnrr. Un risultato storico che conferma l’impegno del Ministro e del Dicastero nella realizzazione delle infrastrutture dell’Italia di domani».