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In arrivo aumenti da 180 euro per un milione di edili. Primo ok sul rinnovo del contratto, recupero inflattivo dell’11%

Aumenti in arrivo per gli edili. Il rinnovo del contratto nazionale di lavoro industria e cooperative dell’edilizia incassa il primo ok sulla parte salariale. L’accordo è stato raggiunto tra tutte le parti sociali coinvolte e interessa oltre un milione di addetti. A firmarlo le associazioni datoriali Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro e i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. L’aumento salariale al primo livello è pari a 180 euro, diviso in tre tranche (80 euro dal primo febbraio e altre due tranche da 50 euro ciascuna dal primo marzo 2026 e dal primo marzo 2027) con un recupero inflattivo dell’11%, sottolineano le sigle. Il contratto scadrà il 30 giugno 2028.

L’intesa è subordinata alla firma di tutti i testi, entro il prossimo 28 febbraio, riguardanti gli altri temi, tra cui accordi su catalogo formativo nazionale, sorveglianza sanitaria, denuncia unica edile ed F24 con lavori della Commissione entro sei mesi, trasferta nazionale e lavoro straordinario. Un capitolo di notevole interesse, viene sottolineato, sarà proprio la definizione della denuncia unica, trasferta ed F24: elementi dirimenti sia in termini di semplificazione, che di ulteriore contrasto al lavoro irregolare. Con questo accordo «si conferma il valore importante delle relazioni industriali del settore. Ancora una volta le parti sociali scelgono la strada della regolarità e legalità attraverso lo strumento delle casse edili», dichiarano le sigle datoriali e sindacali. Quindi, con questa firma, sottolineano Feneal, Filca e Fillea, «siamo riusciti ad assicurare un aumento salariale davvero significativo agli addetti del settore, che consenta loro di tutelare e rafforzare il potere di acquisto». Soddisfazione viene espressa anche dalle confederazioni. "Molto bene l’intesa», commenta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, rimarcando il valore del contratto nazionale, che «va rafforzato e sostenuto nella sua funzione redistributiva e di qualità delle relazioni industriali». Parla di accordo «molto positivo» anche il segretario generale della Cisl, Cisl Luigi Sbarra: la contrattazione «rimane la strada maestra per alzare le retribuzioni senza incursioni legislative che minano l’autonomia negoziale delle parti sociali».

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