
«I rischi legati alle criptoattività non derivano soltanto dalle divergenze normative. Non si può escludere che una o più criptoattività, incluse quelle con caratteristiche di moneta elettronica, vengano emesse da giganti tecnologici e inizino a diffondersi in Europa. Se questi mezzi di pagamento privati dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti. Le banche commerciali rischierebbero di perdere una parte importante delle loro funzioni». Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante il suo intervento al congresso dell’Assiom Forex.
«Insieme alla Consob, abbiamo avviato contatti con gli operatori interessati a offrire servizi sulle criptoattività» ha aggiunto, spiegando che «Se questi mezzi di pagamento privati, facilmente integrabili in piattaforme commerciali con miliardi di utenti, dovessero diffondersi ampiamente, le conseguenze potrebbero essere rilevanti». Nel dibattito pubblico si sostiene a volte che l’introduzione dell’euro digitale comporterebbe» rischio per le banche commerciali «ignorando che la vera minaccia proviene dalle criptoattività, per le quali - a differenza dell’euro digitale - non sono previsti limiti alla detenzione da parte dei risparmiatori».
Le banche centrali, responsabili del buon funzionamento del sistema dei pagamenti, si troverebbero a operare in un contesto in cui pochi soggetti privati, magari esteri, avrebbero un ruolo così rilevante da compromettere la stabilità del sistema in caso di incidenti. I rischi - conclude Panetta - per il sistema dei pagamenti e i mercati finanziari sarebbero dunque considerevoli».
Panetta: non possiamo commentare fusioni come a un talk show
«La Banca d’Italia non si è dimenticata» delle fusioni bancarie, ha aggiunto Panetta, ma «non può commentarle come se fosse a un talk show». «Quindi la vigilanza non funziona così, con dichiarazioni come si potrebbe fare in un talk show, non funziona così la vigilanza, non funziona così la Banca d’Italia. Parleremo di queste operazioni attraverso le analisi e le decisioni che verranno effettuate a tempo debito» ha detto. Il passaggio del governatore, che ha così per un attimo abbandonato il testo scritto cui si era attenuto fino a quel momento, si rivolgeva alle molte critiche piovute sulla Banca d’Italia nelle scorse settimane da parte di esponenti del mondo economico e della politica.
Per Panetta «è ingenuo, è difficile ipotizzare che la Banca d’Italia possa commentare queste operazioni come se si fosse a un talk show, con osservazioni, valutazioni estemporanee». Si tratta di operazioni che «coinvolgono diverse autorità italiane ed europee», «migliaia di dipendenti e milioni di risparmiatori" e per questo si tratta di «operazioni che richiedono un’attenta, complessa analisi delle operazioni, dei documenti, degli effetti, peraltro per alcune di queste operazioni non tutti i documenti necessari per la valutazione del dossier sono disponibili».
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