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La risposta Ue, dazi sui prodotti Usa per 26 miliardi di dollari. Trump: reagiremo, non ci faremo maltrattare

Le tariffe europee entreranno in campo dal primo aprile e saranno pienamente operative entro il 13 dello stesso mese. La Commissione spiega che lascerà scadere il 1 aprile la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per il 2018 e il 2020.

Donald Trump ha preannunciato ritorsioni alle contromisure decise dell’Unione europea dopo i dazi americani annunciati ieri. «Ovviamente risponderemo», ha detto ai giornalisti durante l’incontro con il premier irlandese Michael Martin alla Casa Bianca. «Non ci faremo più maltrattare», ha assicurato.

I dazi introdotti dall’Ue colpiranno prodotti americani per un valore di 26 miliardi di dollari. È quanto spiega la Commissione europea in merito alla mossa di Bruxelles in risposta ai dazi americani su acciaio e alluminio.

Le tariffe europee entreranno in campo dal primo aprile e saranno pienamente operative entro il 13 dello stesso mese. La Commissione spiega che lascerà scadere il 1 aprile la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per il 2018 e il 2020. In secondo luogo, presenterà un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi, che entreranno in vigore entro la metà di aprile.

L’Unione europea entra ufficialmente in guerra commerciale contro gli Stati Uniti, rispondendo alla scelta americana di introdurre dazi del 25% sull'acciaio e l’alluminio europei (compresi i prodotti derivati). Oltre a 'scongelare' le tariffe che erano bloccate in un precedente accordo per un valore di circa 4,5 miliardi di euro, mette sul tavolo una nuova lista di prodotti americani che potrebbero essere colpiti da dazi per un valore complessivo fino a 21 miliardi di euro.

La lista, presentata ufficialmente dalla Commissione europea, è ancora oggetto di consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate, ma punta già in modo chiaro a settori ad alta valenza simbolica e politica per l’economia statunitense.

Secondo Bruxelles, l’approccio adottato è «intelligente»: colpire dove fa male agli Stati Uniti, ma limitando al minimo i danni per l’industria europea. «Non vogliamo penalizzare noi stessi, ma reagire in modo fermo a una misura che riteniamo profondamente sbagliata», ha spiegato un alto funzionario europeo.

Tra i prodotti inclusi nella lista (ancora in via di definizione): la soia, proveniente in particolare da Stati come la Louisiana, feudo dello speaker della Camera Mike Johnson, già oggetto di ritorsioni da parte di altri Paesi. Carne bovina e pollame, settori chiave per Stati a maggioranza repubblicana come il Nebraska e il Kansas. Prodotti industriali, come forni, stufe, congelatori, tosaerba, tutti beni per i quali l’Ue ritiene di avere alternative interne. Le iconiche Harley-Davidson, già bersaglio di precedenti contromisure europee, per cui Bruxelles incoraggia le alternative made in Europe.

E ancora: prodotti in legno, fondamentali per l’economia di Stati come Georgia, Virginia e Alabama, ritenuti input strategici per il settore manifatturiero Usa.

L'obiettivo, spiegano da Bruxelles, è chiaro: «Colpire settori cruciali per l’economia statunitense, molti dei quali situati in stati politicamente sensibili, senza danneggiare l’interesse europeo».

Il pacchetto, descritto come «equilibrato», sarà attivabile a partire da metà aprile, dopo il completamento delle procedure tecniche e politiche.

Intanto, la finestra per i negoziati con Washington resta aperta, ma l’Ue fa sapere di essere pronta a negoziare, reagire e anche a fare causa, se necessario.

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