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Bufera dei dazi, Giorgetti: valutare la sospensione del Patto Ue per l'aiuto alle imprese. Tajani: le aziende non scappino dall'Italia

«Gli aiuti per i settori e le imprese danneggiate da questa situazione» si traducono in interventi di tipo economico-finanziario a carico del bilancio dello Stato, ma «se ciò è vero» questo «deve essere consentito dalle regole europee». Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che nel messaggio finale a Cernobbio definito da lui stesso «una provocazione» invita a mettere in stand-by le regole di bilancio Ue con la crisi dettata dai dazi così come avvenne con il Covid. Alla luce della «grande situazione di tipo di rischio economico che si sta profilando, mi pare evidente che nell’attuale governance economica non c'è soltanto l’articolo 26 ma c'è anche l’articolo 25, che forse andrebbe riletto, e se è tutto vero, trovo che ci sia una logica conseguenza a tutto questo», spiega il ministro.

L’articolo 25 consente agli Stati membri di deviare dal percorso della spesa netta nel caso di una grave congiuntura negativa, a condizione che la sostenibilità di bilancio nel medio termine non ne risulti compromessa.

«Io sono contrarissimo, io sono per l’internazionalizzazione. Scappare dall’Italia sarebbe un atto non coerente con quello che dovrebbe fare un imprenditore italiano». Lo dice il vicepremier di FI Antonio Tajani a margine del consiglio nazionale del partito a chi gli chiede delle tante imprese che iniziano a parlare di delocalizzazione come risposta ai dazi. «Questa è una forma di tradimento», ha aggiunto Tajani parlando dello stesso tema nel corso del suo intervento dal palco del centro congressi.

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